Omicron 5, chi sono i nuovi positivi? Ricoveri solo per non vaccinati e over 65. «Ma i sintomi sono cambiati»

Al posto delle polmoniti, prevalgono diarrea, dolori addominali, articolari, spossatezza e altri sintomi sistemici come mal di gola e raffreddore

Omicron 5, chi sono i nuovi positivi? Ricoveri solo per non vaccinati e over 65. «Ma i sintomi sono cambiati»
Omicron 5, chi sono i nuovi positivi? Ricoveri solo per non vaccinati e over 65. «Ma i sintomi sono cambiati»
di Mario Landi
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Venerdì 1 Luglio 2022, 09:59 - Ultimo aggiornamento: 2 Luglio, 09:03

La nuova fiammata estiva del Covid, spinta dalle sottovarianti di Omicron, ha causato nelle ultime 24 ore 59 morti e 338 ricoveri. In terapia intensiva ci sono 261 persone, il dato più alto dallo scorso 29 maggio. Insomma, il virus è tornato a colpire, ma in che modo? Quali sono i sintomi di Omicron 5, chi è maggiormente esposto, di quali cure necessita? 

Omicron 5 come l'influenza: il virus sta diventando stagionale, cicli semestrali per le varianti

 

Omicron 5, i sintomi

Con l'emergere della nuova sottovariante, i sintomi del contagio sono cambiati. Al posto delle polmoniti, prevalgono diarrea, dolori addominali, articolari, spossatezza e altri sintomi sistemici come mal di gola e raffreddore.

Sintomi che diventano prevalenti e pericolosi solo in pazienti già minati da altre patologie, in particolare malati fragili, anziani, cardiopatici, affetti da broncopatie, obesi, dializzati, oncologici e immunodepressi.

 

Covid, chi sono i nuovi positivi?

La dottressa Novella Carannante, infettivologa e dirigente medico del pronto soccorso del Cotugno di Napoli, in un'intervista al Mattino fa il quadro della situazione nel reparto di terapia intensiva del suo ospedale: «I malati hanno tutti mediamente più di 65 anni. Il primo sintomo è la febbre alta che perdura per due o tre giorni e che non sempre risponde ai farmaci per abbassarla. Poi ci sono sintomi di una tipica virosi sistemica stagionale, differente da quella che vedevamo nelle prime ondate».

Tuttavia, Carannante spiega che non tutti stanno male: «Quelli che stanno peggio sono i non vaccinati per scelta o per condizioni di salute, che ancora sviluppano pericolose polmoniti e con un più netto interessamento delle basse vie respiratorie, oppure chi ha fatto l'ultima dose e richiamo a novembre e dicembre scorsi».

«Credo che la malattia sia profondamente cambiata e si configuri oggi e anche in futuro, come una virosi ciclica stagionale che ci accompagnerà per anni insieme ad altre virosi simili con cui conviviamo. Credo che il vaccino - conclude - ci stia però ancora proteggendo molto e che sia indispensabile per limitare i danni di questo coronavirus». 

Quali cure per chi si contagia adesso?

Insomma, gran parte dei contagiati da Omicron 5 non si ammala gravemente. Giuseppe Fiorentino, primario della sub intensiva del Cotugno, al Mattino spiega: «Non necessariamente hanno un quadro respiratorio compromesso, al momento abbiamo prevalentemente pazienti affetti da altre patologie croniche, a cui il Covid si sovrappone come complicanza. In prevalenza ultra 75enni e oncologici in trattamento con quadri di immunodepressione primitiva o secondaria. Presenti anche alcuni pazienti non vaccinati per volontà personale o per altre copatologie serie che ne hanno impedito la profilassi».

«Soggetti sani e vaccinati che finiscono nei reparti intensivi non se ne vedono più», spiega lo pneumologo. Arriva in ospedale solo chi manifesta sintomi «dopo diversi giorni di positività domiciliare», ma spesso dopo un'attenta valutazione «rientra al domicilio rimanendo in contatto con i medici dell'ospedale». È importante ricordare che le polmoniti in questi reparti «sono ancora presenti e progressive, ma ci sono nettamente meno casi da intubare». Negli ospedali arrivano anche molti giovani, «quasi tutti con con febbre alta» e che per precauzione chiedono una visita e poi vanno a casa o restano per poche ore in osservazione.

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