Omicron 2 più contagiosa: alta possibilità di infettare un congiunto (anche se vaccinato)

Omicron 2 più contagiosa: alta possibilità di infettare un congiunto (anche se vaccinato)
Omicron 2 più contagiosa: alta possibilità di infettare un congiunto (anche se vaccinato)
di Mario Landi
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Martedì 1 Febbraio 2022, 15:52 - Ultimo aggiornamento: 3 Febbraio, 12:24

Omicron 2, chi si contagia con la sottovariante BA.2 ha il 33 per cento di probabilità in più di infettare altre persone, rispetto a chi si contagia con la BA.1. Non ci sono invece differenze rispetto alla possibilità di essere ricoverati. A livello mondiale, quella «originale» rappresenta oltre il 98% dei casi di Omicron, mentre in Danimarca la sottovariante BA.2 è diventata il ceppo dominante nella seconda settimana di gennaio.

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Studio su 8.500 famiglie

La sottovariante della Omicron, identificata come BA.2, sarebbe «più contagiosa» rispetto a quella «originale» e in grado di infettare maggiormente anche le persone vaccinate. È quanto emerge da uno studio condotto in Danimarca su oltre 8.500 famiglie danesi tra dicembre e gennaio. «Possiamo concludere che la Omicron BA.2 è sostanzialmente più trasmissibile di BA.1 e possiede anche proprietà immuno-evasive che riducono ulteriormente l'effetto protettivo della vaccinazione contro le infezioni», hanno affermato i ricercatori dello Statens Serum Institut (Ssi), dell'Università di Copenaghen, di Statistics Denmark e dell'Università tecnica della Danimarca.

La sottovariante BA.2 è stata anche registrata negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, Svezia e Norvegia, ma in misura molto minore che in Danimarca dove rappresenta circa l'82 per cento dei casi. Primi casi registrati proprio oggi anche in Messico e in Argentina. Lo studio ha comunque sottolineato che i vaccini continuano a svolgere un ruolo molto importante dal momento che coloro che sono vaccinati hanno meno probabilità di essere infettati e di trasmettere una delle due sottovarianti rispetto a quelli non vaccinati.

 

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Tasso di contagiosità al 39%. Nel dettaglio la ricerca ha analizzato un campione di contagi in ambiente domestico verificatisi tra dicembre e gennaio. Le 8.541 persone considerate (2.122 con la sotto-variante BA.2) scoprendo che nelle case infettate da BA.1 le probabilità che un congiunto si infettasse erano del 29%, mentre in quelle in cui era presente BA.2 il tasso è risultato pari al 39%. Le successive analisi hanno confermato che le persone non vaccinate sono quelle più vulnerabili all'infezione, tuttavia è emerso anche un ulteriore abbassamento del livello di protezione offerto dai vaccini. I vaccinati con booster sono 2,99 volte più vulnerabili a BA.2 di quanto lo fossero a BA.1, quelli con due dosi 2,45 volte, i non vaccinati 2,19 volte. Dalla ricerca emerge però anche un aspetto positivo: le persone che si infettano con la variante BA.2 hanno una probabilità di circa il 40% più bassa di trasmettere ad altri l'infezione. «Questi dati sono coerenti con la crescita di BA.2 che si sta verificando in Danimarca e in altri Paesi - dice all'ANSA Marco Gerdol, ricercatore all'Università di Trieste - Confermano una maggiore trasmissibilità intrinseca di BA.2, che potrebbe essere legata a una più elevata carica virale o un tempo di incubazione più breve e una più forte capacità di evasione immunitaria, che la rende più in grado di causare breakthrough infection, cioè infezioni in persone già vaccinate. La cosa interessante è la forte riduzione del rischio di trasmissione nei soggetti vaccinati. Ciò significa che la vaccinazione rappresenta un ostacolo importante nella catena dei contagi».

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