No vax, ricoveri boom negli ospedali. I medici. «Li curiamo, non ci dicono grazie e continuano a negare»

All'ospedale di Piacenza i sei posti letto della Terapia intensiva respiratoria (Utir) sono tutti occupati da No vax. Una situazione "non tollerabile" per il professor Franco Cosimo

No vax, ricoveri boom negli ospedali. I medici. «Li curiamo, non ci dicono grazie e continuano a negare»
No vax, ricoveri boom negli ospedali. I medici. «Li curiamo, non ci dicono grazie e continuano a negare»
di Valentina Panetta
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Domenica 12 Dicembre 2021, 20:08 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 13:48

Continuano a crescere i ricoveri in terapia intensiva dei renitenti al vaccino. All'ospedale di Piacenza i sei posti letto della Terapia intensiva respiratoria (Utir) sono tutti occupati da No vax. In reparto «c'è rabbia, tanta», racconta il primario del reparto, il professor Franco Cosimo: «Dopo che li rimandiamo a casa, guariti, non solo non ci dicono 'grazie' ma continuano a negare l'evidenza».

No vax, la rabbia dei medici in corsia

A volte si pentono delle proprie posizioni dopo aver contratto il Covid ed esser finiti in gravi condizioni, altre, invece, i No vax continuano a negare anche difronte all'evidenza.

Lo sanno bene quanti lavorano in corsia e si dedicano ogni giorno alla cura dei renitenti al vaccino senza avere in cambio (troppo spesso) alcuna riconoscenza. 

Una situazione che genera rabbia tra i medici, soprattutto quando si vedono essi stessi accusati di fare del male alle persone. È successo nelle scorse ore a Pisa, dove un 50enne ha inveito contro il direttore del reparto di Anestesia e Rianimazione Covid Hospital dell'ospedale Santa Chiara dicendo: «Mi state tenendo qui contro la mia volontà». A Trento, nella giornata di ieri, un uomo di 50 anni ha persino rifiutato di essere attaccatto a un respiratore preferendo la morte​ alla rinuncia alle teorie complottiste. 

«In queste situazioni cerchiamo di convincere le persone ad accettare i trattamenti», ha spiegato Daniele Penzo, il primario del reparto in cui è morto l'uomo di Trento. Ma i tentativi dei medici di indirizzare i No vax verso la strada della scienza devono fermarsi difronte alle ferme convinzioni dei pazienti. «Dal momento in cui un paziente in grado di intendere e di volere, rifiuta il trattamento, dobbiamo attenerci alla sua volontà», ha aggiunto il primario. 

Una situazione certamente non facile per coloro che sono stati definiti i veri eroi della pandemia di Covid, consapevoli della pericolosità di queste idee: secondo l'Istituto Superiore di Sanità il rischio di decesso per chi non si è vaccinato è infatti di 16,6 volte superiore rispetto a chi è completamente immunizzato con la terza dose.

 

All'ospedale di Piacenza i sei posti letto della Terapia intensiva respiratoria (Utir) sono tutti occupati da 'no vax' che respirano oggi grazie alla ventilazione meccanica col casco. Lo stesso con cui un paziente Covid 50enne del posto ha lanciato negli scorsi giorni un appello su Facebookpentito del proprio passato da No vax. «Non fate come me, vaccinatevi», ha detto nel video. 

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A Piacenza da domani anche la parte del reparto «pulita», quella dedicata ai non Covid, sarà convertita, per un totale di 15 posti letto, per far fronte all'atteso picco di ricoveri. In reparto «c'è rabbia, tanta», racconta il professor Franco Cosimo, primario Utir, «la maggior parte dei no vax come il 50enne di cui ho postato il video si pente, piange. Ma ci sono anche alcuni che dopo che li rimandiamo a casa, guariti, non solo non ci dicono 'grazie' ma continuano a negare l'evidenza». Continuano a negare tutto, «il virus, il Covid, qualcuno mette in dubbio le cure che sta ricevendo». «Per fortuna sono pochi».

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«Questa ondata non avremmo voluto aspettarcela perché Piacenza era già stata profondamente colpita nella prima. La vicinanza di Codogno ci è costata moltissimo. Anche noi eravamo 'la' zona rossa seppur non ufficialmente», sottolinea il professore durante un breve momento di pausa mentre di domenica riorganizza il reparto per guadagnare altri posti letto per i malati Covid-19. Quelli non vaccinati che stanno arrivando, in condizioni gravi, tutti 'no vax'. Al momento ricoverata solo una coppia di 60enni stranieri, non vaccinati non per propria scelta ma del figlio. Dal quale poi si sono infettati.

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«A Piacenza ogni famiglia ha un lutto in casa per Covid. Che ci siano no vax da queste parti, sotto questo cielo, non è spiegabile, non è accettabile, non è tollerabile. La rabbia è questa: togliamo i posti letto per chi ha bisogno, pazienti respiratori non Covid anche gravi, per darli a chi si è ammalato perché non ha voluto vaccinarsi». «Avere il 10% di non vaccinati in questa provincia fa male - conclude Cosimo - La lezione Covid è stata completamente dimenticata».

Valentina Panetta

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