Si chiama Molnupiravir, è un nuovo farmaco antivirale da somministrare per via orale che combatte il Covid 19. La sperimentazione ha dato risultati incoraggianti: riduce del 50 per cento i ricoveri e i decessi. Più nel dettaglio, spiega l'azienda farmaceutica americana Merck & Co., che lo ha sviluppato insieme a Ridgeback Biotherapeutics, e che ha reso noto i dati della interim analysis dello studio di fase 3: il 7,3 per cento dei pazienti che hanno ricevuto Molnupiravir sono stati ospedalizzati o sono deceduti entro il ventinovesimo giorno, a fronte di un 14,1 per cento per i pazienti trattati con placebo.
Il percorso per l'immissione in commercio
Merck (conosciuta in Europa come Msd) richiederà nei prossimi giorni il permesso all'uso per emergenza a Fda (l'autorità del farmaco statunitense) e all'immissione in commercio alle altre agenzie regolatorie nel resto del mondo. La produzione è già cominciata prima del completamento della sperimentazione: 10 milioni di dosi saranno pronte entro la fine del 2021, per poi incrementare le forniture nel 2022. Se questo farmaco sarà autorizzato, si amplieranno le armi a disposizione per difendersi dal coronavirus: i vaccini hanno dimostrato una efficacia rilevante nel ridurre il rischio di infezione e malattia; i monoclonali stanno funzionando bene come cura per alcune tipologie di pazienti; la pillola di Merck va a tagliare, una volta che si sono sviluppati i sintomi, le possibilità di finire in ospedale.
Per questo, ieri il direttore settore prevenzione del Ministero della Salute, il professor Gianni Rezza, ha spiegato: «I risultati sembrano promettenti, ora dobbiamo però vedere i dati per valutarli con attenzione.
Le incognite
I contagi stanno diminuendo in tutte le fasce di età grazie all'effetto dei vaccini e del Geen pass, visto che ormai le limitazioni e le chiusure sono al minimo. Il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, ha però ricordato: sta crescendo la percentuale dei vaccinati tra gli over 50, ma sono ancora troppi quelli non protetti. Stando ai dati della struttura commissariale, sono 3,1 milioni, concentrati soprattutto tra cinquantenni e sessantenni. Brusaferro ha confermato che si sta lavorando su una rivisitazione del sistema delle quarantene a scuola. C'è un altro problema su cui vigilare: il contagio sta correndo in alcuni paesi d'Europa con i quali l'Italia ha forti legami. In primis, la Romania (meno di 20 milioni di abitanti), dove nelle ultime 24 ore sono stati registrati oltre 10mila casi e 169 decessi, e dove il governo ha deciso nuove limitazioni, come il pass vaccinale per andare al ristorante. In Romania meno del 30 per cento della popolazione è vaccinata.