Mascherine al chiuso, Bassetti: «L'obbligo è fuori dal tempo e dalla scienza, così politica vicina ai sistemi totalitari»

L'esperto: "Continuare con la politica degli obblighi nel 2022 vuol dire avere una logica anacronistica"

Mascherine al chiuso, Bassetti: «L'obbligo è fuori dal tempo e dalla scienza, così politica vicina ai sistemi totalitari»
Mascherine al chiuso, Bassetti: «L'obbligo è fuori dal tempo e dalla scienza, così politica vicina ai sistemi totalitari»
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Martedì 19 Aprile 2022, 09:54 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 21:25

Mascherine al chiuso, Matteo Bassetti non usa giri di parole. «La mascherina deve passare da essere un obbligo ad essere un presidio utilizzato in modo appropriato quando però serve. Altrimenti è una misura oggi fuori dal tempo e dalla scienza. Il compito del ministero della Salute non è obbligare le persone ad usare il dispositivo di protezione al chiuso ma ad usarlo nel modo migliore. Questo dovrebbe essere l'obiettivo di un ministero della Salute moderno e che sta dalla parte dei cittadini». Lo sottolinea all'Adnkronos Salute il direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, intervenendo sulla questione dell'obbligo delle mascherine al chiuso, una misura che dovrebbe essere discussa nella Cabina di regina del Governo per valutarne l'eliminmazione dal primo maggio.

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«Dispiace - osserva Bassetti - che il ministro Speranza ascolti solo alcuni esperti che gli dicono di fare come lui vuole. Continuare con la politica degli obblighi nel 2022, di fronte ad una situazione diversa rispetto al 2020 e al 2021, vuol dire avere una logica anacronistica più vicina a sistemi totalitari che alle democrazie europee - aggiunge - Da oggi Biden ha tolto in Usa gli obblighi e tanti paesi europei l'hanno fatto.

Noi in Italia siamo gli ultimi, c'è troppa ideologia e politica che non giova a nessuno». Secondo l'infettivologo: «Non è che si tratta di dire che da domani si leva la mascherina ma che si leva l'obbligo mantenendo l'suo per alcuni situazioni e soggetti. Questo è quello che fa un Paese moderno».

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ANDREONI FRENA - Sull'obbligo delle mascherine al chiuso «dovremmo capire che non conviene annunciare date precise sulla fine di questa misura. È difficile comprendere quello che potrà accade. Si parla molto della data del primo maggio, ma mi sembra più un desiderio ma una realtà concreta. Io credo che le precauzioni vadano mantenute e un ragionamento si potrà fare sullo stop alle mascherine al chiuso quando i casi giornalieri torneranno sotto i 5mila casi al giorno. Il dispositivo di protezione non ha stagionalità, ma sotto questo dato avremmo maggiori garanzie di non incontrare così facilmente un positivo». Lo evidenzia all'Adnkronos Salute Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit).

 

 Secondo Andreoni la mascherina andrebbe indossata ancora «nei locali da ballo, nei musei, nei cinema e nei teatri» e ai colleghi che invocano invece la fine di queste misure, affermando che solo in Italia resiste ancora questo obbligo, l'infettivologo ricorda che «è un ragionamento che regge poco, stiamo attenti a mandare messaggi sbagliati come accaduto nel 2020 o nel 2021».

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