Cina in lockdown: nella Wall Street di Shanghai 20.000 lavoratori dormono in ufficio per non fermarsi

Cina in lockdown: nella Wall Street di Shanghai 20.000 lavoratori dormono in ufficio per non fermarsi
Cina in lockdown: nella Wall Street di Shanghai 20.000 lavoratori dormono in ufficio per non fermarsi
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Martedì 29 Marzo 2022, 15:43

La Cina è di nuovo nella morsa del Covid, ma l'economia non può fermarsi come nel 2020. Così, più di 20.000 banchieri, commercianti e altri lavoratori si stanno accampando nelle torri degli uffici nel distretto di Lujiazui (la Wall Street cinese) a Shanghai, per cerca di mantenere il gigantesco hub finanziario in funzione durante il lockdown. Un'operazione fondamentale, per quello che può essere considerato il fulcro dell'economia della Cina. Tanto che le persone si sono organizzate in turni, così da tenere la macchina sempre accesa, riporta "Reuters". 

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Il lockdown non ferma la Cina

Shanghai ha 26 milioni di abitanti e da lunedì ha disposto un lockdown parziale, dividendo la città lungo il fiume Huangpu, per consentire test scaglionati.

Shanghai ospita i più grandi mercati cinesi per il trading di azioni, obbligazioni, valute estere e derivati. La compagnia Amundi BOC Wealth Management ha affermato che i suoi dirigenti senior, così come il personale chiave per gli investimenti, il trading e la gestione del rischio stanno lavorando e dormendo nei loro uffici, per garantire operazioni aziendali senza intoppi.

Allo stesso modo Haitong Securities Co ha affermato che il presidente Zhou Jie ha organizzato turni di servizio di emergenza in loco nelle sue filiali a Pudong domenica notte e ha portato oltre 150 dipendenti chiave a lavorare negli uffici a partire da lunedì. Anche HFT Investment Management, l'impresa di fondi cinese di BNP Paribas, ha messo 52 lavoratori in posizioni chiave negli uffici 24 ore su 24 durante il periodo di lockdown.

La Borsa di Shanghai ha detto a Reuters che sta mantenendo un numero minimo di squadre di personale in posizioni chiave all'interno della borsa, mentre altri lavorano da casa in un accordo progettato per ridurre al minimo i contatti umani, garantendo al contempo la sicurezza delle negoziazioni.

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