Johnson&Johnson, Sileri: «È come AstraZeneca, valgono le stesse restrizioni. Mix vaccini? È molto sicuro»

Johnson&Johnson, Sileri: «È come AstraZeneca, valgono le stesse restrizioni. Mix vaccini? È molto sicuro»
Johnson&Johnson, Sileri: «È come AstraZeneca, valgono le stesse restrizioni. Mix vaccini? È molto sicuro»
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Martedì 15 Giugno 2021, 10:13 - Ultimo aggiornamento: 11:58

Il vaccino Johnson&Jonhnson come AstraZeneca, non è indicato per gli under 60. Lo ha chiarito il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. «I vaccini a vettore virale, soprattutto AstraZeneca, nelle fasce d'età più giovani hanno mostrato dei limiti che sono legati a una complicanza che, sebbene rarissima, esiste soprattutto nei soggetti più giovani di sesso femminile. Una complicanza che, pur rimanendo molto rara, è venuta crescendo quando si è utilizzato» il vaccino AstraZeneca «nelle persone più giovani. Può accadere anche con la seconda dose, nonostante il rischio sia ancora più basso, circa un caso su 600mila. Se tu hai altri vaccini disponibili che non hanno questa complicanza e la circolazione del virus è molto più bassa, cerchi di fare delle restrizioni, che valgono per AstraZeneca e anche per Johnson&Johnson». Ha detto Sileri ai microfoni della trasmissione 'L'imprenditore e gli altri' su Cusano Italia Tv.

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«Leggendo bene il parere del Cts - ha aggiunto il sottosegretario M5S e medico - io, se fossi uno dei medici vaccinatori, avendo a disposizione altri vaccini, non farei né AstraZeneca né J&J ai più giovani.

Abbiamo un numero di dosi di Pfizer e Moderna tale da riuscire a coprire tutta la popolazione», ha assicurato.

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Mix vaccini

«Non esistono dei trial clinici con numerosità ampia di persone che hanno fatto lo switch», ma di studi «ne esistono diversi» e «non c'è stato alcun problema. Solo il trial nel Regno Unito ha mostrato alcune complicanze lievi, come dolore nel sito di inoculo o febbre, ma è molto molto sicuro e i dati mostrano che vi è una risposta immunitaria anche maggiore». Così Sileri sul mix di vaccini anti-Covid. «Alcuni Paesi lo stanno già facendo», ha ricordato. «Ma sarebbe accaduto comunque tra qualche mese - ha precisato - perché è verosimile che dovremo fare una terza dose che andrà a coprire le varianti peggiori che nel frattempo si sono sviluppate. La tempistica la scopriremo in itinere. L'ipotesi è che ogni anno dovremo fare un richiamo, ma ancora non lo sappiamo con certezza».

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Variante Delta

La variante Delta (indiana) di Sars-CoV-2 «ha una contagiosità maggiore rispetto a quella inglese, ma la stragrande maggioranza di coloro che nel Regno Unito sono stati ricoverati a causa della variante indiana non aveva fatto il vaccino. Molti avevano fatto una sola dose. Una parte minoritaria aveva completato il ciclo vaccinale». Ha evidenziato Sileri. «Il fatto che uno possa prendersi il virus pur avendo completato il ciclo vaccinale è una possibilità, perché non tutti rispondiamo alla stessa maniera - ha comunque aggiunto - e poi bisogna vedere quando questi pazienti avevano fatto la seconda dose. Questa situazione ci insegna che dobbiamo correre e continuare a fare i richiami e concludere la campagna vaccinale».

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