Green pass obbligatorio, effetto sui vaccini: ieri 69mila prime dosi. Figliuolo: «Diecimila in più rispetto a una settimana fa»

Superata quota 46 milioni di italiani con almeno una dose. ll commissario per l'emergenza: «La campagna vaccinale un successo»

Green pass obbligatorio, effetto sui vaccini: ieri 69mila prime dosi. Figiuolo: «Diecimila in più rispetto a una settimana fa»
Green pass obbligatorio, effetto sui vaccini: ieri 69mila prime dosi. Figiuolo: «Diecimila in più rispetto a una settimana fa»
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Sabato 16 Ottobre 2021, 11:46 - Ultimo aggiornamento: 17 Ottobre, 10:44

Gli effetti del Green pass obbligatorio nei luoghi di lavoro trova riscontro nei dati sulle prenotazioni dei vaccini. Ieri sono state infatti 69.000 le prime dosi, oltre diecimila in più rispetto al venerdì precedente. Il numero totale di persone che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino ha superato quota 46 milioni, dato pari all'85,41% della platea vaccinabile, costituita dagli over 12. I vaccinati completi (con due dosi) sono invece 43,74 milioni, pari a circa l'81% della platea. Il numero totale di somministrazioni - secondo l'aggiornamento di stamattina - ha superato 87,3 milioni.

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Figliuolo: «La campagna vaccinale un successo»

«La campagna vaccinale in corso è un esempio di successo, dovuto allo sforzo corale che lo Stato Centrale, le Regioni e le Province Autonome, enti pubblici e privati, e le associazioni di volontariato hanno prodotto insieme per proteggere la popolazione da un virus infido come il Covid-19». Lo ha detto il generale Francesco Figliuolo, nel suo saluto al convegno «La legge del cuore» in occasione della Giornata Mondiale della Rianimazione Cardio-Polmonare. «La cultura della salute pubblica è un ambito importante per la comunità e bisogna ringraziare coloro che lavorano per promuovere iniziative che mirano a migliorare e a proteggere la salute dei cittadini, come quella sulla diffusione della cultura dei defibrillatori.

L'Italia ha mille risorse, umane, tecniche e professionali, che, quando si mettono insieme e fanno squadra, portano al successo», ha aggiunto il commissario per l'emergenza Covid, ricordando che «oggi abbiamo superato 87,3 milioni di somministrazioni e abbiamo l'85,41% dei cittadini che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino. Sono dati importanti che ci fanno guardare con ancora più ottimismo al futuro del Paese, alla ripresa e a un orizzonte in cui la salute dei Cittadini sia al centro dell'attenzione». 

 

Carenza tamponi: 2 milioni di lavoratori a casa

Intanto per chi si è rassegnato e ha prenotato la sua prima dose, c'è chi è ancora senza vaccino. E per questo lunedì prossimo circa 2 milioni di lavoratori rimarranno a casa perché impossibilitati a farsi il tampone per avere il Green pass. Purtroppo, rileva la Cgia, le farmacie e le strutture pubbliche/private dedicate a questo servizio non sono in grado di fare giornalmente un numero di test sufficienti per coprire la domanda. Secondo le stime del Governo sarebbero 3 milioni i lavoratori senza il certificato verde, il 13% degli occupati in Italia. Persone che per accedere al posto di lavoro entro fine anno dovranno fare ogni 2 giorni il tampone per avere il Green pass.

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Attualmente l'offerta è molto inferiore: ieri, ad esempio, sono stati fatti 506mila tamponi. Ipotizzando un aumento della produttività da parte delle farmacie e delle strutture dedicate a fare questi test, dopodomani il numero complessivo potrebbe salire fino a 700mila che sommati alle oltre 300mila persone che per ragioni di salute non sono obbligate al possesso della certificazione, rimarrebbero senza pass in 2 milioni. «Se il Governo ha deciso per decreto di consentire l'ingresso negli uffici e nelle fabbriche solo a chi ha il Green pass - e quest'ultimo è ottenibile attraverso il vaccino o il tampone - lo Stato deve garantire la possibilità di fare il tampone anche a chi non vuole somministrarsi il siero», sostiene la Cgia. «Diversamente, lede il diritto al lavoro a milioni di persone, venendo meno a un principio fondamentale di uno Stato di diritto: la legalità, che deve essere sempre rispettata sia dai soggetti pubblici sia da quelli privati. Per risolvere questa situazione il Governo ha due possibilità: stabilire che il green pass si ottiene solo attraverso l'inoculazione del vaccino, eliminando così il problema dell'impossibilità di fare i tamponi a tutti, o mobilitare per esempio l'Esercito, la Protezione civile affinché vengano diffuse ovunque delle unità mobili in grado di fare i test, garantendo così a tutti il diritto di conseguire, ancorché temporaneamente, il certificato verde».

La regione più No vax è la Sicilia (24,3%) con 625.565 non vaccinati. Poi la Calabria (23,4%,226.745), la Provincia Autonoma di Bolzano (22,7%, 63.570), la Valle d' Aosta (21%,13.017) e le Marche (20,4%,156.724). Le regioni più virtuose, invece, sono: Lombardia (14,3% i non vaccinati), Lazio (14,2%) e Toscana (13,8%). Tra le 4 macro aree del Paese è il Sud con il più alto numero di non vaccinati (2.143.769, il 20% del totale della popolazione tra i 20 e i 59 anni). In Italia, infine, i «no vax» in età lavorativa sono 5.432.118, pari al 17,4% della coorte 20-59 anni.

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