Piemonte, zona rossa in altri 14 comuni: la variante inglese presente nel 48% dei casi

Piemonte, zona rossa in altri 14 comuni: la variante inglese presente nel 48% dei casi
Piemonte, zona rossa in altri 14 comuni: la variante inglese presente nel 48% dei casi
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Martedì 2 Marzo 2021, 19:43 - Ultimo aggiornamento: 21:05

Anche in Piemonte si sta procedendo con mini zone rosse circosritte ai comuni dove i contagi Covid stanno salendo più rapidamente. Anche qui imperversa la variante ingleseIn Piemonte, tra le persone contagiate dal Covid-19, è presente nel 48,2% dei casi: il risultato è il frutto di un’indagine coordinata dall’Istituto superiore di Sanità in collaborazione con i laboratori della Regione. Sono stati infatti 41 su 85 i campioni piemontesi prima analizzati e selezionati dai 14 laboratori della Regione il 18 febbraio e poi sequenziati dall’Istituto superiore di sanità individuati come casi di variante inglese per stabilire una mappatura del grado di diffusione in Italia delle varianti.

E dunque, un'altra ampia zona rossa sarà creata in Piemonte. Comprende 12 comuni della Valle Po, in provincia di Cuneo, e due in provincia di Torino legati al focolaio di Cavour (Torino) dove la stretta anti-contagi è già in vigore da sabato scorso. 

Il provvedimento riguarda Barge, Bagnolo Piemonte, Crissolo, Envie, Paesana, Gambasca, Revello, Martiniana Po, Oncino, Ostana, Rifreddo, Sanfront, tutti nel Cuneese, e Scalenghe e Bricherario, nel Torinese. Sale così a 22 il numero dei Comuni piemontesi in zona rossa: lo erano già Cavour e i 7 Comuni della Val Vigezzo.

Cosa dicono i sindaci

«Sono decisioni difficili, perché chiediamo ai nostri cittadini un sacrificio ulteriore, ma è l'unica soluzione per cercare di arginare la diffusione del virus e il numero crescente di casi di positività, assieme alle vaccinazioni». Emanuele Vaudano, sindaco di Paesana, il principale centro dell'alta Valle Po, commenta così l'istituzione della zona rossa. «Purtroppo me l'aspettavo. Dobbiamo porre la massima attenzione - aggiunge Fabio Bruno Franco, sindaco di Bagnolo Piemonte - I numeri ci stavano dicendo, da alcuni giorni, che la situazione stava peggiorando. Lo scorso weekend, pur non essendo ancora in zona rossa, mi sono appellato ai cittadini affinché mantenessero un comportamento consono alla situazione, osservando le regole dell'emergenza sanitaria. La zona rossa dipende dalla presenza della variante inglese». «Anche il nostro comune ha avuto un incremento di casi, tredici in più in un paio di giorni. Il focolaio scoperto a Cavour è esteso ai comuni della valle Po. Chiederò ai cittadini di alzare il livello di attenzione», conclude Daniele Mattio, sindaco di Revello, centro della bassa Valle Po .

La situazione epidemiologica

Le decisione della Regione si inquadra in uno scenario epidemiologico che l'assessore alla Sanità della Giunta Cirio, Luigi Icardi, è tornato oggi in Consiglio regionale a definire «critico». Tanto da avere imposto «la rimodulazione delle prestazioni programmabili», l'invito ai direttori generali di «aumentare nuovamente i letti Covid e di terapia intensiva negli ospedali», chiedendo anche di reperire «risorse umane strutturali per contribuire a fronteggiare l'emergenza».

Cresce infatti la pressione sugli ospedali, con 101 ricoverati in più rispetto a ieri. In terapia intensiva l'incremento di 5 pazienti porta il totale a 180, negli altri reparti +96 e totale a 2.139. Sul fronte dei contagi, sono 1.609 i nuovi casi, con l'esito di 23.240 tamponi. Aumenta anche lo sforzo sul fronte della campagna vaccinale, con l'annuncio di un aumento dei centri per la vaccinazione degli over 80 a Torino. «Dobbiamo fare di più per evitare gli assembramenti - ha affermato Icardi - e concordo con chi dice che due strutture vaccinali per il capoluogo regionale sono poche. Intendiamo riattivare anche i centri vaccinali ospedalieri, che hanno già collaborato nella fase della immunizzazione dei medici: abbiamo già dato disposizioni in questo senso. In tutta la Regione i poli vaccinali sono oltre cento, ma per Torino era necessario intervenire. Questa mattina ho chiuso pure degli accordi con le strutture sanitarie private accreditate per avere ancora più centri».

Le persone vaccinate contro il Covid oggi sono 9.688, compresi 5.875 ultraottantenni.

Il totale è 414.854, pari all'80,9% delle 512.650 dosi finora disponibili. Dal 10 marzo, ha annunciato Icardi, potrà richiedere la vaccinazione anche il personale docente e non docente che non ha la residenza in Piemonte. E il principio resterà valido anche nella fase della vaccinazione di massa, per tutti coloro che vivono sul territorio della Regione.

 

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