Crisanti: «Tra 45 giorni via le mascherine al chiuso. Green Pass? Non ha bloccato il virus, ma ha spinto le persone a vaccinarsi»

Il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova: "Con l'obbligo del vaccino avremmo avuto meno morti"

Green pass, Crisanti: «Non ha bloccato il virus, ma ha avuto un grande effetto: le persone si sono vaccinate»
Green pass, Crisanti: «Non ha bloccato il virus, ma ha avuto un grande effetto: le persone si sono vaccinate»
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Martedì 8 Febbraio 2022, 10:20 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 03:53

Andrea Crisanti è sicuro: «Il Green pass non ha bloccato la trasmissione, lo testimoniano i 240.000 casi di Covid al giorno registrati nelle scorse settimane. Il Green pass ha avuto il grandissimo merito di indurre le persone a vaccinarsi. Abbiamo raggiunto livelli di vaccinazione tra i più alti d'Europa, l'effetto del Green pass è stato raggiunto». Lo sottolinea il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova, ospite questa mattina di Agorà su Rai3.

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Secondo Crisanti, «l'obbligo andava stabilito dall'inizio e avremmo risparmiato molti morti e molti problemi».

Ma «in qualche modo abbiamo raggiunto un elevatissimo livello di protezione, non per il Green pass ma perché la maggior parte delle persone sono immunizzate o perché si sono infettate e quindi sono protette». Il certificato verde va mantenuto anche per l'estate? «Se l'analisi statistica dice che con il 90-95% dei vaccinati la trasmissione è bloccata, la decisione politica deve seguire l'indicazione della scienza», afferma.

 

 

Via le mascherine al chiuso

«Se continua così tra un mese e mezzo potremo togliere le mascherine al chiuso», ha aggiunto Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1: «Ora in Italia - ha spiegato - abbiamo un altissimo numero di persone protette, e quindi se dovessimo fare una previsione a medio e breve termine penso di poter dire che siamo verso la fine, se non emergono nuove varianti più aggressive penso ne siamo fuori. A questo punto le mascherine all'aperto sono inutili, mentre al chiuso hanno ancora un impatto». Crisanti ha anche parlato della quarta dose: «In questo momento - ha concluso - credo sarebbe necessario farla solo alle persone più fragili». 

LE VITTIME - Il numero delle morti causate dal Sars-Cov-2 in Italia non sono sovrastimate, anzi, «in genere sono sempre stati sottostimati i decessi da Covid. Io ho abbastanza dimestichezza con la Val Seriana, in Lombardia, dove nella prima ondata sono stati registrati 2.500 decessi da Covid quando invece l'eccesso di mortalità è stato di 6.500. Le persone dovrebbero ragionare prima di dire baggianate», dice ancora Crisanti in merito all'ipotesi che l'alto numero di decessi legato alla pandemia in Italia sia dovuto ad un calcolo sbagliato, che indicherebbe il Covid come causa primaria anche se il soggetto è morto, da positivo, per altri motivi. L'affermazione che più del 50% dei morti da Covid sia, in realtà stata, uccisa da altre condizioni di salute, precisa Crisanti, «non possibile dal punto di vista statistico». «La maggior parte dei decessi Covid - spiega - riguarda persone di 80-85 anni; la probabilità di una persona di questa età di morire, nell'arco di un giorno, è di una su mille. L'incidenza dei positivi in quella classe di età è 4 per mille». Quindi, «la probabilità che una persona in quella fascia di età muoia per cause indipendenti dal Covid e, allo stesso tempo, sia 'casualmentè infettata dal Sars-Cov-2 è pari a 4 su un milione. Moltiplicandolo per 2,5 milioni di 80-85enni che abbiamo in Italia si arriverebbe a 10 persone al giorno».

GALLI COSA DICE - Il Green pass è «una scelta politica che viene imposta invece di imporre l'obbligo vaccinale. Questa di fatto è la sintesi estrema di quello che è successo». Così Massimo Galli, già primario del reparto di Malattie Infettive dell'Ospedale Luigi Sacco di Milano, alla trasmissione di Canale 5 Mattino Cinque News. «Ha presente il condono fiscale? La maggioranza della popolazione in Italia paga regolarmente le tasse, poi ci sono molte persone che non le pagano e, a un certo punto hanno il loro bravo condono fiscale. Credo che, moltissime persone in questo Paese - afferma Galli - abbiano fatto regolarmente tutte quante le vaccinazioni che dovevano fare e abbiano preso tutte le precauzioni che potevano prendere. Alla fine dei conti, mi domando se queste persone non siano di fatto garantite dal green pass, che tra l'altro è un'idea europea tanto è vero che ci sono state indicazioni da parte dell'Europa per una sua proroga piuttosto a lungo termine; garantite dal fatto che comunque le persone hanno il massimo possibile di immunizzazione perché sono persone che comunque hanno meno probabilità di essere infettate e di diventare diffusori potenziali del virus».

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Galli, inoltre, mette in guardia perchè, spiega, «questo virus ci ha gratificato nel tempo di ben tre nuove varianti altamente diffusive in grado di sostituirsi l'una con l'altra perché la successiva era più diffusiva della precedente nell'arco di meno di 12 mesi. Questo vuol dire che non siamo in una situazione in cui possiamo garantire al cento per cento che la storia sia chiusa, in termini di evolutività del virus. Questo significa che, tutto sommato, il mantenimento di un controllo ha un suo senso, poi la scelta, da questo punto di vista, è politica». «Da cittadino penso che la stragrande maggioranza delle persone che hanno completato il ciclo vaccinale abbiano anche il diritto di sentirsi garantiti al meglio possibile anche in linea di prospettiva, e che l'avere comunque una situazione vaccinale compiuta è quanto è da farsi da questo punto di vista. Lo sconto a chi non ha voluto assolvere a questo che è un dovere civico - conclude - è uno sconto pericoloso da dare».

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