Covid, terza ondata, il fisico Spinella: «Sta per partire, ma sarà più breve grazie al vaccino», boom di contagi in Europa

Covid, terza ondata, il fisico Spinella: «Sta per partire, ma sarà più breve grazie al vaccino», Germania peggiore in Europa
Covid, terza ondata, il fisico Spinella: «Sta per partire, ma sarà più breve grazie al vaccino», Germania peggiore in Europa
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Mercoledì 13 Gennaio 2021, 21:06 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 13:44

Con la seconda ondata di Covid che continua a far registrare record negativi, c'è chi pensa che sia ancora possibile evitare la terza. «Credo che grazie al vaccino si stopperà la seconda ondata e si potrà evitare la terza ondata. Nella prossima estate si potrebbe tornare alla normalità». Lo ha detto l'infettivologo dello Charitè Andrej Trampuz, primario del reparto di Infettivologia e Chirurgia settica di Berlino, in un incontro on line con la stampa estera nella capitale tedesca. Secondo l'esperto, «la politica ha reagito con troppa lentezza e ha trascurato d'imporre le chiusure necessarie a ottobre in Germania. Per questo adesso le misure in vigore non bastano e andranno prorogate e rafforzate».

Terza ondata, ma più corta

Più articolato lo scenario ipotizzato del fisico Corrado Spinella: le vaccinazioni potrebbero ridurre da sette a quattro mesi la durata della terza ondata della pandemia di Covid-19.

Lo indica la proiezione del direttore del dipartimento Scienze fisiche e tecnologie della materia del Consiglio nazionale delle Ricerche (Cnr), aggiornando uno studio da lui condotto sulla pandemia e basato su un calcolo differenziale. «L'ipotesi valutata è su un tasso di mobilità come quello avuto sotto le feste di Natale, che è stato comunque minore rispetto a quello della fine dell'estate 2020», osserva Spinella. «Secondo questa simulazione la terza ondata è inevitabile ed è già accennata», prosegue il fisico. La simulazione indica che «senza alcun vaccino somministrato e con questi livelli di mobilità, la terza ondata durerebbe circa sette mesi. Con i tassi di somministrazione vaccinali dell'ultima settimana, invece, si ridurrebbe a circa quattro mesi».

La simulazione indica inoltre che «mantenendo questi stessi tassi di mobilità e senza vaccino, a fine agosto 2021 si arriverebbe al termine della terza ondata con poco meno di 200.000 morti di Covid-19. Con il vaccino, invece, ci si attesterebbe attorno a 150.000 decessi». La situazione, secondo Spinella, potrebbe andare «nettamente meglio se dovessimo tornare ai livelli di mobilità pre-festivi e se ci attestassimo su quei livelli per almeno un paio di mesi, cioè fino a marzo. Rinviando nel tempo l'allentamento delle misure di restrizione della mobilità, questa terza ondata sarebbe nettamente sotto controllo, con decine di migliaia di morti risparmiate». Spinella rileva inoltre che «più o meno tutte le Regioni stanno sperimentando delle risalite dei contagi e non c'è un segnale di ritorno alla mobilità pre-festiva. Stupisce la Lombardia, che si era contraddistinta per avere l'andamento più virtuoso di tutti e aveva una discesa abbastanza simile a quella del lockdown della primavera. Da un po' di giorni è tornata a salire: quindi, anche qui si pone il problema del raggiungimento di livelli più bassi di mobilità». La Sicilia, prosegue il fisico, è «in una situazione critica perché già si trova nella fase iniziale della terza ondata. Il Lazio è in bilico e non è così marcato l'inizio della terza ondata. Per tutte le Regioni sarebbe prudente reintrodurre le misure che avevamo prima delle festività».

 

Germania

Le parole di Trampuz stridono tuttavia con i dati che arrivano proprio dalla Germania. L'Europa ha continuato a registrare una crescita sostanziale dei casi di coronavirus e dei decessi nella settimana fino al 10 gennaio, con la Germania tra i Paesi più colpiti. Lo si evince dai dati dell'ultimo bollettino epidemiologico dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). La Germania, con 142.861 casi, segnala l'Oms, «ha invertito il calo» osservato nella settimana precedente, registrando invece un +15% di nuovi contagi e 6.071 decessi (7,2 per centomila abitanti, +35%). Secondo il bollettino, altri 524.154 nuovi casi di coronavirus e 15.261 nuovi decessi sono stati comunicati dai Paesi balcanici e dell'Europa centro-orientale all'Oms nella settimana di riferimento, portando il totale dei casi dall'inizio dell'epidemia nella regione a 8.878.975, i decessi a 184.703.

Welt: vaccinazioni in ritardo

La stessa testata tedesca Welt stigmatizza la situazione in germania, lodando invece l'Italia, protagonista di un  primato in Europa, nella campagna dei vaccini anticovid. Un risultato «sorprendente» di cui la penisola stessa «si meraviglia». «Proprio l'Italia stacca di molto sul vaccino quasi tutta Europa», è il titolo dell'articolo, in cui si sottolinea che il nostro Paese «lascia anche la Germania decisamente indietro». Nel testo si citano i dati: il bollettino di martedì mattina ha mostrato che in Italia sono state vaccinate 718.797 persone, e cioè «più di ogni altro stato in Europa». In termini proporzionali, rispetto alla popolazione, fa meglio solo la Danimarca, si rileva, con 2 persone vaccinate per ogni 100 abitanti, mentre «in Italia sono 1,16, in Germania solo 0,73».

Secondo i dati Oms, i Paesi dell'Europa centro-orientale che hanno registrato un maggior numero di nuovi casi di contagio negli ultimi sette giorni sono stati Germania (142.861), Cechia (90.864), Polonia (66.960), Ucraina (40.933), Romania (30.807), Slovacchia (20.746) e Serbia (15.990). I Paesi della regione che hanno registrato più nuovi decessi nell'ultima settimana sono stati Germania (6.071), Polonia (2.070), Cechia (1.155), Ucraina (913), Ungheria (764), Romania (673) e Slovacchia (601).

Nell'Europa centro-orientale nel suo complesso le nazioni con più decessi totali da inizio epidemia sono Germania (40.343), Polonia (31.189), Ucraina (19.767), Romania (16.592), Cechia (13.115) e Ungheria (10,648). La Slovenia rimane il Paese della regione con il più alto rapporto tra decessi e popolazione, a quota 151 per centomila di abitanti, contro i 130 dell'Italia, seguita da Bosnia-Erzegovina (131), Macedonia del Nord (126), Cechia (123), Bulgaria (117) e Montenegro (115), mentre il tasso più basso viene al momento osservato in Bielorussia (131). Un totale di 1.964.286 casi totali di infezione (+87.721 nell'ultima settimana) e 45.994 decessi (+3,409) da inizio epidemia sono stati confermati fino al 10 gennaio in Slovenia, Croazia, Bulgaria, Romania e nei Balcani occidentali (Serbia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Kosovo, Macedonia del Nord, Albania).

Gran Bretagna

Contagi stabilizzati, ma nuovo record giornaliero assoluto di morti da Covid nelle ultime 24 ore nel Regno Unito, alle prese con la cosiddetta variante inglese dell'infezione. Secondo i dati diffusi oggi, i nuovi decessi censiti sono stati 1.564, contro i 1.243 di ieri; mentre i casi sono sono stati 47.525. Oggi Boris Johnson al Question Time ai Comuni e poi in audizione in commissione ha detto che «il lockdown inizia a mostrare qualche impatto» positivo, ma ha evocato tuttora «rischi sostanziali» di sovraffollamento degli ospedali, con un «70% di ricoveri più d'aprile» e non ha escluso ulteriori strette se necessarie. 

Il numero odierno da incubo di morti da Covid porta il totale delle vittime registrate nel Regno dall'inizio della pandemia a quasi 85.000 (84.767), stando al conteggio ufficiale basato sugli stessi parametri degli altri Paesi che considera tutte le persone morte entro 28 giorni dal primo test positivo al coronavirus. Si tratta della somma più elevata d'Europa in cifra assoluta, subito davanti all'Italia, e della quinta al mondo dopo Usa, Brasile, India e Messico. Secondo le stime dell'agenzia Pa elaborate sulla base dei dati dell'Office for National Statistics, equivalente britannico dell'Istat, che includono tutti coloro sul cui certificato di morte il Covid sia indicato come causa o concausa anche remota, il totale dell'isola supererebbe invece ora i 100.000 decessi.

Spagna

Sono 38.869 i casi di Covid nelle ultime 24 ore in Spagna che ha registrato così il più alto picco giornaliero di infezioni dall'inizio della pandemia superando i 25.595 positivi registrati il 30 ottobre. I decessi sono 195. Lo ha annunciato il ministro della Salute, riporta El Pais. Il ministro della Salute, Salvador Illa, ha descritto l'aumento come «molto preoccupante» e ha avvertito che la pressione sugli ospedali e sulle unità di terapia intensiva sta aumentando. «Chiedo alle persone di rispettare scrupolosamente le misure adottate da ogni regione autonoma», ha detto Illa. «Ô l'unico modo che abbiamo per controllare il virus.» La Spagna ha iniziato a vaccinare la sua popolazione di quasi 47 milioni di persone alla fine di dicembre. Il governo centrale ha finora distribuito 1.103.700 dosi del vaccino alle 17 regioni autonome del Paese, delle quali ne sono state somministrate 581.638.

Portagallo

Il Portogallo tornerà in lockdown per contenere la pandemia da Covid 19 da venerdì prossimo, 15 gennaio. Lo ha annunciato il primo ministro Antonio Costa. Le nuove restrizioni saranno «essenzialmente» uguali a quelle imposte a marzo e aprile scorsi, ma questa volta le scuole resteranno aperte. La decisione al termine di un consiglio dei ministri straordinario.

Francia

Nuove restrizioni in arrivo in Francia. Un consiglio di difesa è atteso oggi per decidere come affrontare questa fase, ma un nuovo lockdown sembra escluso. Probabile invece che altri dipartimenti si aggiungano ai 25 già in coprifuoco dalle 18 o addirittura tutto il Paese, secondo fonti vicine al governo, che comunicherà le decisioni prese in una conferenza stampa domani. Il presidente del Consiglio Scientifico che guida le scelte dell'esecutivo, Jean-Francois Delfraissy, ha affermato che «da una parte abbiamo una Francia migliore di tutti i Paesi europei, dall'altra abbiamo dati che sono rimasti fermi, anche in lieve aumento da metà dicembre, non abbiamo ancora l'esatto impatto delle festività del 31 dicembre, e abbiamo un tasso di occupazione di letti in ricovero e terapia intensiva relativamente alta», ha detto su France Info.

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