Lombardia, rafforzati i posti ospedalieri: 200 in terapia intensiva per i prossimi 2 giorni

Lombardia, rafforzati i posti ospedalieri: 200 in terapia intensiva per i prossimi 2 giorni
Lombardia, rafforzati i posti ospedalieri: 200 in terapia intensiva per i prossimi 2 giorni
di Rosario Dimito
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Martedì 27 Ottobre 2020, 15:46 - Ultimo aggiornamento: 15:50

La crescita della curva epidemiologica fa prevedere che nei prossimi 2/3 giorni si debba predisporre un incremento di circa 200 posti letto di terapie intensive da dedicare a pazienti Covid (prevalentemente all’interno degli 18 Hub Covid) e di circa 2.200 posti letto acuti (tra cui un 10–15 % di letti con possibilità di assistenza ventilatoria non invasiva) da distribuire negli Ospedali Hub e non Hub, oltre ad un incremento di circa 1.000 letti sub acuti e di Comunità/Sorveglianza, prevalentemente nelle strutture sanitarie di base. La Lombardia corre ulteriormente ai ripari e con una disposizione del dg Marco Trivelli di martedì 27 ha definitivo nuove indicazioni organizzative per la rete ospedaliera in fase emergenziale.

«La distribuzione della ulteriore disponibilità di letti aggiuntivi Covid, nonostante l’area maggiormente colpita risulti essere attualmente quella metropolitana e aree limitrofe - si legge nella circolare -, deve essere ripartita su tutto il territorio regionale e, a tal fine si chiede alle Ats di adottare ogni possibile iniziativa affinché gli erogatori rispondano favorevolmente e prontamente a questa richiesta programmatoria, ognuno per il ruolo che la propria struttura può e deve svolgere all’interno della rete».

Il manager scrive che siccome superato il livello 1, «i pazienti Covid vengono ricoverati non solo nei presidi Hub Covid ma in tutti i presidi della rete regionale, distribuendoli quanto più possibile tra gli stessi in funzione della gravità clinica e del ruolo di ciascun presidio». Tuttavia viene fatta salva la possibilità di individuare Strutture che, per ubicazione o conformazione organizzativa, «possono essere destinate ad ospitare prevalentemente pazienti Covid (anche eventualmente trasferendo/sospendendo temporaneamente funzioni e servizi per acuti, al fine di poter dedicare maggiori spazi alle esigenze specifiche di assistenza di tali pazienti)».

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