Quanto incide il diabete sul futuro dei pazienti affetti da Covid-19? Il diabete è una malattia subdola i cui effetti deleteri, che colpiscono numerosi organi sono dovuti al danno provocato dal diabete sulle arterie di piccolo calibro che portano il sangue a tutto il corpo. In Italia i diabetici sono oltre tre milioni ed più di 1 milione ignora di essere diabetico.
Diabete, la prognosi
Una serie di studi effettuati in vari paesi, compresa l'Italia,hanno dimostrato che i pazienti con diabete sia di tipo 1 (insulino-dipendente) che di tipo 2 (alimentare o non insulino-dipendente) hanno una maggiore facilità, rispetto agli altri, di andare incontro ad infezione da Covid. E,una volta infetti, di avere una prognosi peggiore rispetto ai non diabetici.
Sometimes diabetes is "just" diabetes, and sometimes it presents with more. When it rains it pours. This patient, had DM, nephrotic syndrome and cirrhosis. BX had so much proliferation and IgA deposits. I wonder about infection, but not present. #kidneypath #renalpath pic.twitter.com/VmhANodIUv
— PathMessias (@MessiasNidia) October 5, 2020
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Sulla rivista Lancet è stata pubblicata una ricerca firmata dal gruppo di Jonathan Valabhji, National Clinical Director for diabetes and obesity al National Health Service England, sul rapporto tra sopravvivenza intraospedaliera nei pazienti affetti da Covid e diabete. Su oltre 61 milioni di inglesi, il 5,2% risultava affetto da diabete. Nonostante questo, diabetico era il 33% dei casi più gravi di Covid. Tra i pazienti diabetici il 31% aveva una malattia coronarica, il 20% cerebro-vascolare e il 17% scompenso in.
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La percentuale di mortalità media per Covid di tutta la popolazione da marzo a maggio 2020 è stata di 39 morti per 100.000 abitanti. La prognosi era peggiore negli uomini rispetto alle donne ed inoltre tendeva a peggiorare con l'avanzare dell'età.
I risultati dello studio
Mentre tra i non diabetici l'esito infausto riguardava 27 persone ogni 100.000, nei diabetici era riguardava 200 soggetti ogni 100.000. Quasi 10 volte superiore rispetto ai non diabetici. Interessante notare che la prognosi era direttamente proporzionale al livello della glicemia precedente all'infezione: meglio era controllato il diabete prima, minori erano i danni provocati dal Covid.
Diverso era il discorso legato all'Indice di massa corporea che permette di valutare se un paziente è obeso oppure normo o sotto peso: in questo caso i diabetici sotto peso andavano peggio sia di quelli normo che sovrappeso. Il diabetico troppo magro risponde peggio alla patologia infettiva.
Che i diabetici fossero una categoria di pazienti a rischio per qualsiasi patologia infettiva era cosa nota, e questo studio lo conferma.
*Professore di Cardiologia Università Cattolica-Policlinico Gemelli Roma