Covid-19, Pregliasco: «Presto per riaprire il 14. Lombardia e New York travolti da iceberg»

Coronavirus, Pregliasco: «Presto per riaprire il 14. Lombardia e New York travolti da iceberg»
Coronavirus, Pregliasco: «Presto per riaprire il 14. Lombardia e New York travolti da iceberg»
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Giovedì 2 Aprile 2020, 12:20 - Ultimo aggiornamento: 15:01

«Coronavirus, le modalità restrittive vanno mantenute e la riapertura va segmentata: prima le fabbriche, ma con precise modalità di sicurezza, le altre attività non essenziali dopo ed anche gli anziani ritengo che dovranno rispettare l'isolamento più a lungo».  Lo afferma il virologo Fabrizio Pregliasco a Rainews24.  La riapertura del paese «dovrà essere molto segmentata per non inficiare i risultati ottenuti finora, ma assolutamente non potrà essere dal 14 aprile».
 


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Si potrebbe pensare, ha proseguito, anche ad una «riapertura per Regioni, partendo da quelle che hanno casi limitati, ma fondamentale sarà gestire i due nuovi fronti che sono rappresentati dalle residenze per anziani ed i contagi intra-familiari». Importante ora, ha rilevato Pregliasco, «è individuare ogni eventuale singolo caso per spegnere ogni probabile focolaio sin dall'inizio perchè, purtroppo, potrebbe esserci una ripresa». Fondamentale, conclude l'esperto, «diventerà pure l'uso delle mascherine per i cittadini e si dovrà continuare a rispettare la distanza di sicurezza».

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Pregliasco: i commerci hanno penalizzato la Lombardia

«A New York è successo quello che è accaduto in Lombardia: sono stati travolti da un'ondata di casi improvvisa, che è arrivata come un iceberg: si vedeva solo la punta, il 15-20% dei casi gravi, poi è arrivato tutto il resto». A dirlo all'AdnKronos Salute è il virologo dell'Università di Milano Fabrizio Preglisco, commentando la situazione Oltreoceano: 391 morti registrati a causa del coronavirus nello Stato di New York in 24 ore, per un totale di 1.941 vittime secondo l'ultimo aggiornamento, e 83.712 contagi, con la Grande Mela che si conferma la città colpita più duramente. «A differenza di quanto accaduto in Veneto - osserva l'esperto - Codogno in Lombardia è un centro di logistica e trasporti molto attivo». E forse proprio «la grande attività, gli scambi, i commerci, i movimenti hanno penalizzato la Lombardia e stanno penalizzando New York. C'è poi il fatto che il virus ha lavorato sottotraccia, ed è emerso solo quando ci sono stati i casi gravi. Non dobbiamo dimenticare che il coronavirus si manifesta nell'80% con sintomi lievi: ma in Lombardia e a New York ci si è accorti dell'iceberg solo quando il 15-20% di pazienti gravi si è manifestato e ha avuto bisogno di cure. L'esperienza italiana - conclude Pregliasco - ci dice però che le misure draconiane funzionano, anche se occorre un po' di tempo».

 

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