Coronavirus in Campania, ​due cuginette positive: paura all'asilo e nel campo estivo

Coronavirus in Campania, due cuginette positive: paura all'asilo e nel campo estivo
Coronavirus in Campania, ​due cuginette positive: paura all'asilo e nel campo estivo
di Carmen Fusco
4 Minuti di Lettura
Giovedì 30 Luglio 2020, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 14:00

Torna dalla Serbia e contagia 6 persone, tra le quali due bimbe piccole, una è sua figlia e l’altra è sua nipote. Effetto domino in tre comuni del napoletano. A Cimitile, Camposano e Cicciano un piccolo focolaio familiare di Covid-19 rischia ora di diventare un’emergenza sanitaria. É successo nel giro di pochi giorni ma il bilancio è pesante: a Cimitile una scuola materna è stata chiusa ed è stato disposto il tampone per tutti i frequentatori del campo estivo, un centinaio tra bambini educatori e personale. Ma ricostruiamo la filiera di un contagio che ora preoccupa ed allarma sindaci e cittadini.

LEGGI ANCHE De Luca accusa: «Dati falsi al ristorante, siamo alla stupidità assoluta»

Il primo ad ammalarsi è un giovane di Cimitile: torna dalla Serbia dove era stato per motivi personali ed accusa i sintomi del contagio. Ha 30 anni e le sue condizioni richiedono il ricovero nel reparto di terapia sub intensiva del Cotugno. A contrarre il Covid altri componenti della sua famiglia: si tratta di sua mamma e di sua figlia che risiedono a Cimitile e di sua sorella, suo cognato e sua nipote che invece risiedono a Camposano. Non è finita. A contrarre il coronavirus anche l’amico di Cicciano al quale aveva chiesto di andare a prenderlo in aeroporto a Napoli.  Sette contagiati nel giro di pochi chilometri in tre piccoli comuni dove le distanze sono corte anche in termini di relazioni. Il paziente numero uno è quello che versa in condizioni peggiori mentre per fortuna per le altre 6 persone, cuginette comprese, non è stato nemmeno necessario il ricovero. 
 


La situazione però rischia adesso di sfuggire di mano perché, come denuncia il sindaco di Camposano Francesco Barbato «Tra l’isolamento delle persone a rischio ed il risultato del tampone sono passati 4 giorni. Troppi per prevenire altri possibili contagi». «Le istituzioni sanitarie - accusa Barbato - prendono sotto gamba il pericolo. L’unica medicina è la prevenzione e se non siamo tempestivi nell’individuazione delle persone potenzialmente a rischio perché entrate in contatto con i pazienti non riusciremo mai a difenderci».
Nervi a fior di pelle e tensione alle stelle tra gli amministratori mentre cresce la preoccupazione nella comunità. A Cimitile intanto si attendono i risultati dei tamponi che anche nelle prossime ore saranno effettuati ai piccoli utenti ed al personale del campo estivo frequentato da una delle bimbe, ma si corre già ai ripari mettendo in atto le contromisure. Il sindaco Nunzio Provvisiero ha chiuso parco cittadino ed ha disposto una santificazione sul territorio comunale moltiplicando poi gli appelli alla responsabilità ed all’adozione delle misure anticovid come l’uso della mascherina ed il lavaggio frequente delle mani. Stesse precauzioni a Camposano dove il primo cittadino ha di nuovo intensificato i controlli ed ha contingentato gli accessi in municipio dove, tra l’altro, si potrà entrare solo dopo aver misurato la temperatura con il termo scanner. 

LEGGI ANCHE Cicciano, ordinanza del sindaco: «Mascherine anche all'aperto»

Ci va giù pesante il sindaco di Cicciano Giovanni Corrado, il comune che pure è stato colpito dalla nuova ondata di contagi. Per precauzione ha firmato un’ordinanza per imporre l’uso delle mascherine anche all’aperto. «Considerato - scrive sulla sua fanpage di Facebook - che si sta sottovalutando un problema serio ancora di strettissima attualità e che di sera soprattutto sul nostro territorio sto ricevendo segnalazioni di mancato distanziamento sociale e mancanza assoluta di mascherine ho ritenuto opportuno emettere nuova ordinanza che resterà in vigore fino al 7 agosto». La guardia resta alta ed a correre ai ripari anche lo store di Nola dove una delle donne contagiate lavora: «Siamo venuti a conoscenza dell’esito positivo di una nostra collaboratrice al Covid-19.
Lei però non era in servizio per ferie, già da una settimana. In ogni caso, avendo come obiettivo la sicurezza personale nostra e di tutti i nostri clienti, abbiamo deciso in via precauzionale di rimanere chiusi qualche giorno per poter fare tutti i controlli del caso e adottare tutte le misure per poter riaprire in totale sicurezza». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA