Coronavirus, sistema immunitario alterato dietro sindrome grave bimbi

Coronavirus, sistema immunitario alterato dietro sindrome grave bimbi
Coronavirus, sistema immunitario alterato dietro sindrome grave bimbi
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Martedì 1 Settembre 2020, 18:26 - Ultimo aggiornamento: 19:26

Gli scienziati che si sono trovati davanti ai primi casi l'avevano battezzata 'simil-Kawasaki' per i sintomi così somiglianti. In realtà il suo nome è Mis-C: è una grave sindrome infiammatoria multisistemica che colpisce alcuni bambini - una piccola percentuale - dopo Covid-19, attaccando organi e tessuti. Può prendere di mira cuore, polmoni, reni, cervello, pelle e occhi. I casi hanno impressionato molto i camici bianchi, perché a dispetto di quanto accade nella maggior parte dei bambini infettati da Sars-CoV-2, i quali vanno incontro a una malattia lieve, per alcuni l'epilogo è diverso: sviluppano dopo giorni o settimane una grave condizione. E ora una ricerca scientifica suggerisce che dietro possa esserci un sistema immunitario alterato. In linea con la convinzione di diversi studiosi, secondo cui la sindrome non è un risultato diretto del virus, quanto qualcosa di legato a un'intensa risposta autoimmune.

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Nello studio pubblicato su 'Nature Medicine' vengono presentate le prime evidenze del fatto che la Mis-C possa essere collegata a specifici cambiamenti nel sistema immunitario che, per ragioni che rimangono misteriose, a volte seguono Covid-19. Per fortuna, la maggior parte dei pazienti colpiti risponde al trattamento e guarisce rapidamente. Ma a volte la sindrome può essere fatale. Gli scienziati autori del lavoro - Shane Tibby (Evelina London Children's Hospital), Manu Shankar-Hari (Guy's and St Thomas 'Nhs Foundation Trust di Londra) e colleghi - hanno arruolato 25 bambini tra i 7 e i 14 anni, che hanno sviluppato Mis-C in connessione con Covid-19. Hanno esaminato loro campioni di sangue raccolti durante le diverse fasi di cura, li hanno confrontati con quelli di coetanei sani, e hanno scoperto così una complessa serie di disturbi immunitari. I bambini colpiti da Mis-C avevano livelli aumentati di varie molecole infiammatorie, citochine, insieme a livelli aumentati di altri marker che suggerivano danni ai tessuti, come la troponina che indica lesioni del muscolo cardiaco. I neutrofili, i monociti e altri globuli bianchi che rispondono rapidamente alle infezioni si sono attivati ​​come previsto. Ma i livelli di alcuni globuli bianchi chiamati linfociti T si sono paradossalmente ridotti. Mentre i bambini si riprendevano, le differenze rispetto al gruppo di controllo sono gradualmente scomparse. Man mano il sistema immunitario tornava alla normalità.

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Negli Usa, spiegano dai National Institutes of Health (Nih), si sta continuando a lavorare per gestire questa complicanza poco conosciuta. L'impegno è a tutto campo, visto l'aumento del 21% da inizio agosto nei casi di Covid-19 fra i più piccoli. Il nuovo lavoro conferma che la sindrome in questione, pur somigliando in qualcosa alla malattia di Kawasaki, è una patologia distinta associata a Covid-19. In effetti, solo 2 dei bambini esaminati hanno soddisfatto i criteri completi per la Kawasaki. Un altro studio britannico ha aggiunto dettagli: nuovi sintomi come mal di testa, stanchezza, dolori muscolari e mal di gola. I ricercatori hanno anche stabilito che il numero di piastrine era molto più basso nel sangue dei bambini con Mis-C, tanto che questo parametro può essere utilizzato come un aiuto alla diagnosi. Ora per gli scienziati è importante capire di più sui meccanismi precisi alla base dei cambiamenti osservati nel sistema immunitario e sul modo migliore per trattarli o prevenirli. Gli statunitensi Nih, secondo quanto postato dal direttore Francis Collins, «hanno recentemente annunciato 20 milioni di dollari in finanziamenti per la ricerca dedicati allo sviluppo di approcci che identifichino i bambini ad alto rischio di sviluppare Mis-C. La speranza è che questo nuovo impegno, insieme agli sforzi messi in campo in tutto il mondo, porti a chiarire i fattori che influenzano la probabilità che un bambino con Covid-19 incappi nella grave sindrome. Questo consentirebbe ai medici di intervenire il prima possibile e migliorare gli esiti» per i piccoli.
 

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