Professoressa Patrizia Laurenti, docente di Igiene all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, buttiamo sempre più prodotti perché scaduti. Come si può limitare lo spreco alimentare?
«Le date di scadenza servono perché troppi soggetti sono coinvolti, dal distributore al commerciante al consumatore, dei paletti vanno posti. Risulta più utile semmai, ad esempio in un supermercato, un piano di autocontrollo, di monitoraggio delle scorte: se la data di scadenza è vicina, si vende il prodotto a un prezzo bassissimo o li si dona a chi ne ha bisogno. Sia chiaro: non sono prodotti di scarsa qualità, perché comunque si precede la scadenza».
Nei nostri frigoriferi possiamo essere meno rigorosi?
«Il discorso cambia nelle nostre case.
Quanto sono frequenti le intossicazioni di chi ha mangiato un prodotto scaduto?
«Sono rare. La cause più frequenti di intossicazione alimentare sono la manipolazione, da parte degli addetti alla lavorazione, la conservazione scorretta, ad esempio a temperatura ambiente. Ma anche le contaminazioni, la sporcizia nelle superfici o nei frigoriferi».