Ma lo scandalo immondizia non diventi la normalità

di Paolo Graldi
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Lunedì 7 Gennaio 2019, 08:01 - Ultimo aggiornamento: 08:02
Risparmiata per ora dalla neve del Generale Inverno che la metterebbe in ginocchio, la Capitale rischia il soffocamento da rifiuti: la prevista, scontata emergenza, aggravata dalla congiuntura natalizia, diviene scandalo ordinario, si manifesta come normalità. Peggio: assume le sembianze dell'offesa, della bestemmia, dello schiaffo alla città. Se non fosse stato per il grido d'allarme dei presidi, raccolto e rilanciato su queste colonne, le scuole oggi sarebbero rimaste chiuse. Rischi sanitari fuori controllo, pericolo di epidemie. Roba da quarto mondo. L'evidenza della situazione, confermata dall'intervento incisivo dei ministri dell'Istruzione e della Salute, ha smosso la pigra macchina comunale, quella dell'inefficienza nella raccolta che ha causato la paralisi riducendo le nostre strade in discariche a cielo aperto.
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I ragazzi tornano tra i banchi, riusciranno a superare le montagne di sacchi e a infilare l'ingresso della scuola. È accaduto che milleduecento addetti, ramazzati quasi a forza dai molteplici rifugi, forse anche per effetto della minaccia del commissariamento dell'Ama, sono scesi in campo per scongiurare la conquista dell'ennesima Medaglia della vergogna. Se davvero la civiltà, il civismo, il senso del bene comune di un territorio si misura dalla organizzazione della pulizia delle strade, siamo allo sfacelo. Ormai esplode il volontariato della spazzatura: singoli cittadini organizzati in club si rimboccano le maniche, si fanno largo tra l'immondizia. C'è da giurare che faranno tesoro di questa maleodorante esperienza.
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