Meglio le spremute di nonna che i “bibitoni” di mamma

Meglio le spremute di nonna che i bibitoni di mamma
Meglio le spremute di nonna che i “bibitoni” di mamma
di Raffaella Troili
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Mercoledì 19 Febbraio 2020, 00:15
Altro che le fialette di un tempo, le spremute della nonna, quelle “cure ricostituenti” che ciclicamente entravano in casa. Ora mamma li imbottisce tutto l’anno, loro non si ammalano mai lei sembra malata. La sua è una fobia: guarda il cielo, il tempo che cambia e corre ai ripari. Il figlio non deve prendersi influenze, non può saltare i compiti in classe, non può saltare niente. Così lo rimpinza di magnesio, vitamine, papaja. Al mattino, a pranzo, lo insegue con la pasticchina, la bustina sciolta nell’acqua, lui ingoia arreso e perplesso. A tavola non mancano carboidrati a volontà, la bistecca mi raccomando, qui c’è il calcio bevi e mangia il cacio, gli spinaci fanno bene, a merenda il frullato eh.... Ma come sei sudato? Con questo freddo cambiati da capo a piedi. Ma che stai a dorso nudo, hai i calori? Se mamma è infagottata e acciaccata come una befana, lui a petto nudo si rimira allo specchio, va e viene iperattivo, corre e briga, non si capisce come fa a resistere. Non mostra sintomi eppure lei non fa che pensare alla creatura: copriti che fa freddo, ripete come una scema. Possibile che non si usino più le magliette a maniche lunghe e i calzini normali? E il phon, è passato di moda? Lui la ascolta, non fa una piega, fa sì con la testa e poi esce scalzo in balcone.
raffaella.troili@ilmessaggero.it
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