Roma, come fa a trovare un bagno l’autista del bus notturno

Come fa a trovare un bagno l’autista del bus notturno
Come fa a trovare un bagno l’autista del bus notturno
di Pietro Piovani
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Lunedì 7 Ottobre 2019, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 22:19
Anna Elisa - grande utente dei mezzi pubblici, e per questo preziosa fonte di storie che avvengono sugli autobus romani - racconta che una sera sul tardi, sulla linea 711, l’autista all’improvviso ha frenato, ha aperto la porta, è sceso ed è sparito per qualche minuto nel buio di piazza Mosca, al Trullo. Poi è risalito ed è tornato alla guida come se nulla fosse. Probabilmente la sosta era motivata da un’urgenza personale facilmente immaginabile. In quel momento a bordo c’erano due passeggeri, Anna Elisa e una sua amica, ed è ragionevole pensare che la presenza di due sole persone, oltretutto donne, possa aver convinto l’autista a fare ciò che difficilmente avrebbe potuto concedersi con un autobus pieno di gente.

Con i tempi che corrono i dipendenti dell’Atac in genere cercano di evitare rogne: troppe sono state le aggressioni subite nei mesi scorsi, ed esiste anche il precedente di un autista che qualche anno fa venne quasi picchiato al capolinea per essersi allontanato alla ricerca di una toilette, mentre i viaggiatori avevano fretta di partire. 
Le due signore a bordo del 711 non hanno protestato, né hanno contestato al guidatore l’interruzione di pubblico servizio, anche perché sapevano bene quanto sia difficile trovare un bagno, di notte, a Roma.

pietro.piovani@ilmessaggero.it
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