Terremoto a Roma, il geologo Ingv: «Anche la Capitale è a rischio sismico, ecco perché»

Terremoto a Roma, il geologo Ingv: «Anche la Capitale è a rischio sismico, ecco perché»
Terremoto a Roma, il geologo Ingv: «Anche la Capitale è a rischio sismico, ecco perché»
di Lorena Loiacono
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Lunedì 11 Maggio 2020, 14:14 - Ultimo aggiornamento: 26 Gennaio, 14:53

Questa mattina Roma si è svegliata con il cuore in gola: un boato impressionante e quella scossa che, in pochi secondi, ha tirato giù dal letto diversi quartieri della capitale. Un terremoto in piena regola di magnitudo 3,3. Ma il dato più importante riguarda l'epicentro: praticamente in città.
Maurizio Pignone, geologo dell'Osservatorio nazionale terremoti dell'Ingv, d'ora in poi Roma va considerata zona sismica?
«La verità è che tutta Italia è sismica, poi ovviamente dobbiamo considerare che ci sono zone in cui gli eventi sismici possono essere più o meno frequenti, più o meno forti e pericolosi».

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Quindi quello di questa mattina non è il primo terremoto dentro Roma?
«No, non lo è. Se diamo uno sguardo alla storia sismica di Roma vediamo che è stata colpita anche in passato da terremoti epicentrali, come quello di oggi che ha avuto un epicentro a ridosso del raccordo anulare. Ma si è sempre trattato di eventi di bassa intensità. Quelli più importanti avevano l'epicentro più distante».
Ad esempio quello de L'Aquila del 2009?
«Sì. I terremoti più importanti avvertiti a Roma sono stati provocati da zone appenniniche: nell'area appenninica abruzzese e nell'appennino umbro oppure nell'area del frusinate. Nel 1703 sono stati avvertiti con violenza i terremoti terremoti abruzzesi e nel 1915 quello di Avezzano, forse il più forte mai avvenuto in Italia con magnitudo 7».
 


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Il terremoto di oggi ha l'epicentro in un'area già colpita in passato?
«No, l'area interessata dall’evento di questa mattina non presenta una sismicità significativa negli ultimi anni. Dal 1985 ad oggi registriamo la presenza di pochissimi eventi e tutti di bassa magnitudo. Se invece ci spostiamo ad est, diciamo verso i comuni di Guidonia e Tivoli, la sismicità è più frequente. Nell'area dei Colli Albani ci sono stati in passato eventi tra 3 e 4 di magnitudo, a Guidonia e Tivoli anche oltre 4».
I nonni dicevano che a Roma non ci sono terremoti perché “sotto è vuota”. Non è così?
«No, la Capitale non è l'unica città ad avere grotte e canali sotterranei. Anche Napoli, ad esempio, ha questa caratteristica. Ma non influisce assolutamente sui terremoti che nascono a profondità ben maggiori».

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Roma che rischi corre?
«La città di Roma ha un valore esposto molto alto sia perché si tratta di una città molto popolosa sia perché dobbiamo capire se tutti gli edifici possono resistere ai terremoti».
Dove si avverte maggiormente la scossa?
«In prossimità dei sedimenti fluviali, che possono anche amplificare l'effetto delle onde sismiche e della magnitudo».
Siamo di fronte ad uno sciame sismico?
“Impossibile prevederlo: non possiamo sapere l'evoluzione di una sequenza sismica, la possiamo solo registrare. Ma, al momento, non si presenta come uno sciame sismico. Dopo la prima scossa abbiamo rilevato solo una piccola replica, questa stamattina, alle 5.14 ed era di magnitudo molto bassa pari a 0,7. Fino alle 13 non ce ne sono state altre”.

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Quante scosse registrate in media?
“Circa 40-50 terremoti al giorno in tutta Italia, di tutte le magnitudo. Ma il 90% è inferiore a 2”
Anche lei è stato svegliato dal terremoto, oggi?
“Sì, abitando a Roma Nord l'ho sentito distintamente. Mi sono informato sui nostri canali Ingv terremoti, soprattutto su Twitter ed ho letto la prima stima. Nei primissimi minuti diamo una stima che, questa mattina, era tra 3,2 e 3,7. Poi nell'arco di dieci minuti twittiamo la magnitudo esatta, oggi, 3,3, e l'epicentro definitivo”.

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