Si diede fuoco, Luca morto a 15 anni. Gli amici: «C'era qualcosa che lo turbava»

Si diede fuoco, Luca morto a 15 anni. Gli amici: «C'era qualcosa che lo turbava»
di Alessia Marani
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Martedì 29 Settembre 2020, 07:52 - Ultimo aggiornamento: 09:32

Non ce l'ha fatta, le sue condizioni, del resto, erano apparse subito gravissime: Luca Antonio Ababei, 15 anni, l'adolescente che giovedì mattina si era dato fuoco nel cortile di casa, a Velletri, è morto ieri pomeriggio al policlinico Agostino Gemelli dopo tre giorni di agonia. Ricoverato nella terapia intensiva pediatrica con ustioni su gran parte del corpo, visto il progressivo peggioramento, l'unità medica del professore Giorgio Conti, ieri in giornata, era riuscita a organizzare un trasferimento protetto del papà, Dorinel Nicolai, 45 anni, in cura al centro grandi ustionati del Sant'Eugenio, perché potesse almeno dare un ultimo saluto al figlio.

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I SOCCORSI
Quel giovedì, alle 8.15 del mattino, Luca era in casa ad aspettare il padre di ritorno dai campi perché lo accompagnasse al liceo Scientifico Mancinelli Falconi. Era al suo secondo giorno di scuola. Ma quando il genitore è arrivato davanti alla villetta di via Fontana Parata, si è trovato davanti il ragazzino avvolto dalle fiamme dal busto in su. Dorinel Nicolai ha tentato di spegnerle gettandosi sul figlio a mani nude e per questo anche lui è rimasto ferito. Il quindicenne è stato trasportato con l'eliambulanza al Gemelli, il padre all'ospedale dell'Eur.

LA RICOSTRUZIONE
I carabinieri di Velletri, dopo i primi rilievi del reparto scientifico, sembrano non avere dubbi: Luca si è cosparso di benzina da solo - la tanica era a terra vicino al corpo - e si è dato fuoco. «C'era qualcosa che lo turbava». Ma perché un ragazzino di appena 15 anni, descritto dai vicini come «educato, buono e affabile», apparentemente senza screzi in famiglia, avrebbe dovuto togliersi la vita, e in questo modo? Le indagini sono in corso. I militari stanno ascoltando gli amici del ragazzo, cercando nel contesto delle sue relazioni una risposta allo stato di malessere che lo ha condotto a un'azione tanto disperata. Nessuna pista è esclusa e una prima informativa sul tavolo della Procura di Velletri è stata già mandata. Per ora si tratta di comunicazioni urgenti sul tavolo del pm che meritano approfondimenti. È stato sequestrato il telefonino della vittima e dall'analisi dei tabulati, dalle chat e dalle piattaforme social, gli inquirenti ritengono di potere trovare elementi utili a dipanare il giallo. Il fascicolo è senza ipotesi di reato. Le indagini potrebbero portarne all'archiviazione o all'iscrizione di indagati per istigazione al suicido.
 

 


LO CHOC
Sotto choc insegnanti e compagni di scuola. Mercoledì era ripresa l'attività didattica e Luca Antonio frequentava la seconda classe con buoni profitti. In Italia era arrivato quando aveva 3 anni ed era figlio unico. I genitori sono molto ben voluti nella località di Fontana Parata. «Sono persone bravissime - raccontano Franco e la moglie, amici di famiglia - entrambi grandi lavoratori, impegnati nei campi vicino casa per conto di una azienda di fiori. Niente poteva fare pensare a una disgrazia del genere, noi non crediamo che Luca possa essersi tolto la vita, pensiamo piuttosto a un incidente». Ieri la mamma è tornata nella villetta di Velletri, accompagnata dal cognato e stretta nell'abbraccio dei conoscenti. Non appena sarà nelle condizioni, i carabinieri vorranno risentirla. Nel frattempo continuano le audizioni degli amici, senza tralasciare nemmeno i contatti virtuali del ragazzino. Luca Antonio aveva un malessere che lo agitava e bisogna capire quale e perché.
Stamani la dirigente scolastica della Mancinelli-Falconi si incontrerà con l'assessore alla Scuola del comune di Velletri e il sindaco per fare il punto della situazione.
La notizia della morte di Luca Antonio ha scosso l'intera comunità. Che ora si interroga sul perché della tragedia.

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