Variante Delta, quarta ondata Lazio: su i ricoveri, riaprono i reparti Covid

Variante Delta, quarta ondata Lazio: su i ricoveri, riaprono i reparti Covid
Variante Delta, quarta ondata Lazio: su i ricoveri, riaprono i reparti Covid
di Francesco Pacifico
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Giovedì 12 Agosto 2021, 22:44 - Ultimo aggiornamento: 13 Agosto, 10:09

L’obiettivo è non farsi trovare impreparati a fine mese, al ritorno delle vacanze. Cioè quando l’anno scolastico sarà prossimo alla prima campanella e si potrà quantificare, in termini di contagi, l’effetto delle ferie. Soprattutto il timore è per i ragazzi romani non vaccinati di rientro dalle principali locali di villeggiatura, che potrebbero tornare in città avendo contratto il virus e passarlo, come successo lo scorso anno, a genitori e nonni. La Regione Lazio ha deciso di riaprire alcuni reparti Covid: i primi 60 posti-letto saranno al Sant’Eugenio, al San Filippo Neri e all’ospedale dei Castelli. Parliamo di strutture che in questa fase la stessa Regione voleva destinare alla cura di altre patologie, anche tenendo conto che l’epidemia ha lasciato sul fronte delle liste d’attesa un milione di prestazioni non effettuate. Un gap di assistenza che sta minando tutte le attività di prevenzione nel nostro territorio.

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Lazio, i dati del contagio 

Come detto, nelle ultime settimane, la direzione sanitaria del Lazio sembrava più focalizzata nel ripristinare i letti ordinari, anche se l’attenzione sul Covid non è mai calata. Non caso, nelle ultime settimane - proprio il calo dei contagi - aveva permesso di concentrare quasi tutti gli ammalati allo Spallanzani, trasferendo qui una trentina di pazienti da altre strutture romane. Ma negli ultimi giorni le cose stanno cambiando. L’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, ripete da giorni che il Lazio non rischia a breve un ritorno in zona gialla. E, soprattutto, aggiunge che il grado di vaccinazione - il 70 per cento della popolazione è stato immunizzato - ha fatto sì che la variante Delta non avesse un effetto devastante sul nostro territorio.

E gli ultimi dati diffusi dal bollettino dell’unità di crisi regionale confermano per ora questo trend: nelle ultime 24 ore i nuovi contagiati nel Lazio sono stati 567, 78 in meno rispetto a mercoledì scorso. Trecento poi nella sola Capitale. 

 

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Ma sempre nello stesso bollettino, forse per effetto delle ultime code dei festeggiamenti per la vittoria dell’Italia agli Europei, rimangono stabili i ricoveri nei reparti Covid (466, 3 in più rispetto a 24 ore prima) come quelli in terapia intensiva (sono 66, cioè uno in più rispetto a mercoledì). A questo si aggiunge il fatto che nel resto del Paese, invece, i nuovo casi stanno aumentando, con le autorità sanitarie che ormai parlano senza remore di una quarta ondata. La stessa che fino a qualche mesi si attendeva proprio a settembre. Proprio questo scenario non mette in sicurezza neppure una realtà virtuosa sul fronte delle vaccinazioni come il Lazio. E parte proprio da qui la decisione della Regione di aumentare il numero di letti Covid. In via Cristoforo Colombo spiegano che già in questi giorni di Ferragosto bisogna accelerare le vaccinazioni per gli under 30, proprio per evitare che a settembre si debba fare i conti con un numero molto alto di romani che si ammalano nei luoghi di villeggiatura, dove le misure di distanziamento e l’uso delle mascherine sono più flebili.

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I cluster

Questo, guardando all’immediato futuro. Ma aumentare i posti letti è già necessario in questa fase, per gestire meglio i cluster che stanno scoppiando nei luoghi di villeggiatura. come a Fondi o ad Anzio, dove ad ammalarsi sono soprattutto ragazzi e famiglie, che con la variante Delta non sempre sono asintomatici.
Senza parlare, poi, delle nuove regole che decidono la classificazione in zona bianca, gialla o rossa delle singole regioni. Per cambiare colore, con gli ultimi criteri, intanto l’incidenza settimanale dei contagi deve essere pari o superiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti. E contemporaneamente il tasso di occupazione dei letto in area medica per pazienti affetti da Covid deve essere superiore al 15 per cento, quello delle terapie intensive al 10. Su questi due fronte il Lazio è, stando ai dati Agenas, al 7 per cento. In quest’ottica aumentare i letti può aiutare ad allentare la pressione.

 

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