Vaccino, nel Lazio un patentino per chi lo ha fatto: «Si scaricherà sul cellulare»

Vaccino, nel Lazio un patentino per chi lo ha fatto: «Si scaricherà sul cellulare»
di Lorenzo De Cicco
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Giovedì 14 Gennaio 2021, 00:15 - Ultimo aggiornamento: 08:12

Un “patentino” per i vaccinati del Lazio. Scaricabile con un clic, sul computer di casa oppure sul cellulare. Le credenziali saranno quelle dello Spid, il «sistema pubblico d’identità digitale» che già permette per esempio di iscriversi e incassare i rimborsi del cashback. Il piano è sul tavolo dell’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, ed è stato al centro delle prime riunioni con i dirigenti dell’Unità di crisi Covid e delle Asl. Il meccanismo sarà operativo entro metà febbraio: a quel punto chiunque, una volta ottenuta l’immunità, potrà fare il download del proprio attestato, dove verranno segnate date e dosi inoculate.

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E con quel documento in mano potrebbe essere più facile spostarsi fuori dai confini regionali.

Finora la campagna di somministrazione ha riguardato poche decine di migliaia di persone, anche se il Lazio si mantiene nel blocco di testa delle regioni con più flaconi somministrati. Principalmente a medici, infermieri, impiegati degli ospedali. Operatori e ospiti delle Rsa. Ieri il contatore dei vaccini della Pisana ha superato quota 80mila. È appena arrivata la nuova fornitura, 52mila dosi complessive, quasi tutte Pfizer, qualche migliaio di Moderna. Ma le Asl devono contingentare le scorte, perché domenica partiranno i richiami di chi ha ricevuto la prima iniezione sulla scia del vaccine-day del 27 dicembre.

LE PROSSIME FASI

A partire dal 28 gennaio la campagna farà un salto di qualità, arrivando a coinvolgere i 377mila over 80, il 62% dei quali ha due malattie croniche. A breve potrebbero essere inseriti tra le categorie a cui dare priorità gli insegnanti, in particolare delle scuole materne ed elementari. Il progetto, nel Lazio, è stato avanzato dalle Uscar, le unità speciali di assistenza. Se il numero delle forniture continuerà a crescere a questo ritmo, la platea degli immuni si allargherà ben oltre il recinto del personale sanitario, già da qui a un mese. Ecco perché il tema degli attestati sanitari diventa centrale. Nel Lazio la parola d’ordine è: digitalizzare. Tutto passerà dal web (dal sito Salute Lazio) e da un’app dedicata, che sarà attivata per la seconda metà di febbraio. Non ci sarà una carta con microchip incorporato, come dovrebbe avvenire invece in Campania, dove il governatore Vincenzo De Luca la settimana scorsa ha annunciato: «Ci sarà una card per tutti i cittadini vaccinati dopo che avranno fatto il richiamo, sul retro ci sarà un chip».

 

L’auspicio, per il presidente della Campania, è che «tra qualche mese i cittadini la possano esibire per andare al cinema e al ristorante con più tranquillità, avendo la certificazione che sono stati vaccinati». Alla Pisana si ragiona anche su altre ipotesi: l’attestato potrebbe servire per i trasporti pubblici o per muoversi fuori regione. Oggi, con lo Stivale spacchettato in zone e colori, gli spostamenti oltre confine sono limitati a necessità e urgenze, ma quando la campagna decollerà le cose cambieranno. Il patentino, in questo scenario, potrebbe diventare centrale.

ANAGRAFE SUL WEB

«In questa fase tutte le dosi somministrate vengono annotate nell’anagrafe vaccinale delle Asl, che poi confluisce in quella regionale», spiega Antonio Miglietta, il direttore del Sisp (Servizio di Igiene e Sanità Pubblica) dell’Asl Roma 2. «Dopo l’inoculazione, ai pazienti viene rilasciato un foglio in cui è registrata l’iniezione della prima dose, con l’appuntamento per la seconda». Questo flusso di dati si tradurrà nel “patentino”, a portata di clic. 

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