Vaccino, esenzioni in aumento: una task force nel Lazio contro i furbetti

L’Asl Roma 2 passa al setaccio le richieste per evitare il siero contro il Coronavirus

Vaccino, esenzioni in aumento: una task force nel Lazio contro i furbetti
Vaccino, esenzioni in aumento: una task force nel Lazio contro i furbetti
di Camilla Mozzetti
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Sabato 22 Gennaio 2022, 00:09 - Ultimo aggiornamento: 14:07

«Guardi dottore lei mi deve prescrivere le analisi perché il mio cardiologo ha detto che sono a rischio» tuona nello studio del proprio medico di famiglia un over 50 intenzionato a rimandare o possibilmente archiviare la pratica “vaccino contro il Covid”. Nonostante la Regione abbia somministrato più di 40 mila prime dosi da quando è entrato in vigore l’obbligo vaccinale per un target di popolazione specifico, i refrattari al percorso ci sono ancora. Non tutti si convincono e da qui ecco che nelle ultime due settimane è aumentata la richiesta di esenzione al vaccino che riduce gli effetti della malattia per chi contrae il Sars-Cov-2. Lecite o no? Quali sono le esenzioni che possono essere riconosciute e quali quelle che, invece, devono essere rigettate perché non fondate ma usate solo come “escamotage” dai no vax? La domanda se la sono posta i medici di famiglia, l’Ordine e pure l’Asl Roma 2, la prima a Roma, a metter su una “task force” per controllare proprio tutte queste richieste e scindere quelle lecite da quelle non lecite. L’argomento, considerato anche il fatto che un esentato proprio per questa ragione può ottenere il Green pass in assenza di vaccino, è diventato d’interesse anche per i militari dell’Arma. Tant’è che alcuni ispettori del Nas sono stati “avvistati” negli studi di diversi medici specialisti. In corso dunque delle verifiche.

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IL MECCANISMO
Il meccanismo che sta prendendo piede è semplice e lo spiega Alberto Chiriatti, vice segretario regionale della Fimmg Lazio, la Federazione italiana dei medici di medicina generale: «In alcuni casi le pretese sono arrivate a suon di “pec” scritte dagli avvocati dei pazienti che ci intimano di sollevare quel mutuato dalla vaccinazione».

Nella maggior parte dei casi però il mutuato stesso si presenta dal proprio medico di famiglia dopo una visita effettuata da uno specialista che gli ha suggerito una serie di esami da svolgere ma che devono essere prescritti dal medico di famiglia: «I semplici “pacchetti” della coagulazione - prosegue Chiriatti - vanno per la maggiore ma ci sono anche pazienti che dicono di essere soggetti a una pericardite e che pertanto devono essere esentati». Insomma se il medico di famiglia non ravvisa problemi per quel paziente il paziente tenta la carta dello specialista per aggirare l’obbligo. Quale che siano i casi fondati e quali quelli illegittimi. «Il problema va risolto quanto prima - commenta Antonio Magi, a capo dell’Ordine dei medici di Roma - per avere piena contezza delle situazioni reali da quelle costruite ad hoc solo per evitare la vaccinazione». Da qui, come detto, le verifiche che l’Asl Roma 2 ha messo in campo anche perché essendo la più grande Azienda sanitaria della Capitale per numero di residenti le domande di esenzioni sono notevolmente cresciute guarda caso proprio da quando è scattata l’obbligatorietà per gli over 50.

LA LETTERA
I medici di famiglia ieri sera stavano redigendo a nome della Fimmg una richiesta da avanzare alla Regione Lazio «Per fare in modo che ogni Asl - conclude Chiriatti - dia seguito alle verifiche e per creare anche un sistema di archiviazione delle esenzioni lecite da inserire nell’anagrafica vaccinale». Una sorta di censimento dunque capillare sull’intero territorio regionale per avere contezza di tutti quei cittadini esentati regolarmente dalla vaccinazione. Attualmente nel Lazio ci sono 90.653 residenti over 50 che devono ricevere ancora la prima dose di vaccino. Rispetto all’entrata in vigore dell’obbligo la quota dei non vaccinati si è sensibilmente ridotta - all’inizio erano più di 118 mila - ma resta ancora uno zoccolo duro. Mentre i contagi continuano a salire. Ieri i nuovi positivi erano 15.314, (quasi 2 mila in più sul giorno precedente) e aumentano, di riflesso, anche i decessi (26 in un giorno con un aumento di 11 morti) i ricoveri (1.946 rispetto ai 1.915 del giorno precedente) e gli ingressi in Terapia intensiva (207 in tutto con cinque nuovi ricoveri in 24 ore). 
 

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