Arrivano i prof per il vaccino anti-Covid. Anzi no, sono matricole dell’università che hanno provato a saltare la fila della profilassi spacciandosi per insegnanti. Senza baffi finti e occhiali, i medici dell’Asl Roma 2 ci hanno messo poco a scoprire il trucco: «Sembravano davvero troppo giovani», raccontano. Cinque giorni fa hanno rispedito indietro un gruppo di 15 universitari, tutti arrivati all’hub vaccinale della Nuvola, inaugurato dal presidente Mattarella, muniti di certificato di prenotazione scaricato dal portale della Regione Lazio. Il certificato era vero, ma i ragazzi non avevano i requisiti: le vaccinazioni per il comparto scuola infatti, come la Regione ripete in loop da quasi un mese, riguardano soltanto prof, bidelli e impiegati. Non gli studenti, che devono mettersi in coda e aspettare il proprio turno, non essendo una categoria a rischio.
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Qualcuno ha tentato lo stesso di piazzarsi sulla corsia preferenziale, sfruttando il fatto che il sito web dove ci si prenota (prenotavaccino-covid.regione.lazio.it) chiede solo il codice fiscale e l’istituto o l’ateneo di appartenenza.
Potrebbe non essere il primo episodio. Tanto che l’Asl Roma 2 ha avviato una serie di controlli per verificare se ci siano stati altri tentativi. Subodorando le possibili smargiassate (smargiassate gravi, in questo caso, perché ogni dose di vaccino che non arriva ai destinatari con priorità è sottratta a chi ne ha davvero bisogno) l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, ha invitato gli esperti delle aziende sanitarie locali a tenere la guardia alta. Fin dal 18 febbraio, quando sono partite le prenotazioni per i professori e per il personale tecnico-amministrativo della scuola e degli atenei, tra i 18 e i 65 anni. «Le prenotazioni - ha spiegato D’Amato - sono per i docenti delle scuole e dell’università e non per gli studenti over 18 che potranno farlo dal loro medico di famiglia quando arriverà il proprio turno. Verranno effettuate verifiche a tappeto». Che hanno permesso di scoprire le 15 matricole in lista.
Per i liceali il trucco non era di facilissima riuscita. «Abbiamo controllato: nei nostri elenchi abbiamo un solo docente con 19 anni», spiega Rocco Pinneri, il direttore dell’Ufficio scolastico regionale. Il discorso cambia per il mondo dell’università, popolato da prof a contratto e assistenti. Stavolta però la trufferia non è riuscita. E i controlli, assicurano dall’Asl, proseguiranno. Le prenotazioni per il comparto dell’Istruzione si sono chiuse domenica scorsa, 132mila persone hanno fissato un appuntamento: oltre 50mila hanno già ottenuto la prima dose, altre 80mila aspettano. Ma la ricevuta della prenotazione non basterà per ottenere la puntura: tocca essere prof o bidelli sul serio.