Lunedì all’outlet di Valmontone erano pronte 1.000 siringhe, da caricare con i flaconi di Johnson & Johnson. Ma a fine giornata i vaccinati sono stati appena 400. Oltre la metà delle boccette non è mai stata stappata. Sembra incredibile dato che nel Lazio, come nel resto dello Stivale, il principale freno alla vaccinazione di massa finora è la penuria di dosi a disposizione. Nei due nuovi hub appena aperti dalla Regione, a cui è destinato il mono-dose prodotto dalla compagnia Janssen, accade invece il contrario. Si “macinano” molte meno punture di quelle programmate, perché mancano i vaccinandi, probabilmente suggestionati dalla psicosi che dopo AstraZeneca ha colpito il farmaco prodotto dal colosso americano, giudicato sicuro ed efficace dall’Ema e dall’Aifa, fatta eccezione per possibili, rarissimi casi di trombosi.
ALL’ISRAELIANA
Che fare, quindi? Per evitare che le dosi vadano sprecate - sarebbe un delitto in piena pandemia - le Asl le stanno provando tutte: c’è chi richiama medici e infermieri “no vax”, per dare una seconda chance dato che ora il governo ha introdotto l’obbligo vaccinale; altri invitano gli igienisti dentali e i fisioterapisti, tra i pochi sanitari non inseriti nelle categorie prioritarie a inizio anno.
Ecco allora l’insolita “caccia” ai vaccinandi: «Accettiamo anche chi viene senza appuntamento, purché faccia parte delle categorie per cui è già prevista la possibilità di vaccinarsi - riprende il dirigente dell’Asl Roma 5 - A volte siamo direttamente noi a chiamare gli ordini professionali dei sanitari non ancora protetti o di chi aveva rifiutato la dose a inizio anno e ora ci ha ripensato». A Tor Vergata, che gestisce il centro appena aperto della Vela. sempre con le fiale di J&J, il policlinico ha invitato igienisti dentali, fisioterapisti e riabilitatori a presentarsi già l’indomani per ottenere il vaccino. Si vedrà nei prossimi giorni se la chiamata in extremis ha dato i suoi frutti.
Il Lazio intanto ha superato quota 1 milione e 800mila vaccinazioni. Con l’arrivo delle nuove scorte Pfizer, le Asl sono pronte ad allargare la lista degli appuntamenti. Ieri in 30mila si sono prenotati nella categoria dei 50-59enni con «comorbidità», quindi obesi, cardiopatici, ipertesi non gravissimi. Domani notte, dopo le 24, apriranno le liste per i 58-59enni senza patologie particolari.
NUOVO SEQUENZIMETRO
Capitolo contagi: mentre per tracciare le varianti la Regione raddoppia i sequenzimetri (dopo lo Spallanzani, ora ne ha uno anche il Regina Elena), i nuovi casi continuano a calare. Ieri sono stati annotati 939 nuovi positivi (-25) e 34 decessi (-10). Anche la pressione sugli ospedali si sta lentamente abbassando, pure se nelle terapie intensive i posti letto occupati sono ancora 317.