Vaccini, riaprono gli hub nel Lazio, dosi in ritardo ai medici: riprogrammate le prenotazioni

Vaccini, riaprono gli hub nel Lazio, dosi in ritardo ai medici: riprogrammate le prenotazioni
di Francesco Pacifico
3 Minuti di Lettura
Venerdì 19 Marzo 2021, 00:12

Da oggi alle 15 ripartono anche nel Lazio le vaccinazioni con AstraZeneca. Ma ci vorranno almeno altre 24 ore per iniziare a somministrare il farmaco alle 25mila persone, che nell’ultima settimana si sono viste cancellare l’appuntamento per l’inoculazione. E ci vorrà almeno una settimana per recuperare il tempo perduto. Lunedì scorso l’Ema aveva sospeso in via precauzionale il prodotto della multinazionale anglosvedese dopo alcuni decessi sospetti. Ieri la presidente della direttrice della stessa autorità, Emer Cock ha spiegato che «i benefici sono superiori ai rischi». Un annuncio che in Regione Lazio aspettavano con molta ansia. «Ora non si perda altro tempo», fa sapere l’assessore Alessio D’Amato.

Per quanto riguarda la somministrazione di AstraZeneca, questo pomeriggio potranno presentarsi ai centri vaccinali le persone, che si erano prenotate nei giorni scorsi e che avevano avuto un appuntamento per oggi dopo le 15.

Già ieri sono partiti dalle Asl i primi sms ai 25mila che si sono visti annullare la convocazione per ottenere una nuova data. Il piano messo a punto dalla Regione prevede di utilizzare anche Pfizer e Moderna per vaccinare gli under70, mentre per insegnanti e agenti delle forze dell’ordine si utilizzeranno le fiale depositate nei frigoriferi di AstraZeneca. In ogni caso l’assessorato alla Sanità, scorte permettendo, ha chiesto di aumentare del 70 per cento gli appuntamenti. Intanto dalla mezzanotte di oggi sono ripartite le prenotazioni per gli over 72 e da domani per quelli con un’età tra i 70 e i 71 anni.


L’ATTESA 


In ogni caso il problema resta quello forniture. Entro la fine di marzo Pfizer manderà nel Lazio anche un mega lotto di 130mila fiale. Mentre AstraZeneca, dopo le quasi 40mila mandate a inizio mese, non spedirà nel Lazio nuovi carichi fino ad aprile. I quasi 2.500 medici di base aderenti alla campagna vaccinale rischiano di avere le prossime forniture non prima di due settimane. Proprio per ovviare al problema, D’Amato vuole accelerare le somministrazione dai medici di base anche con Pfizer, un farmaco più difficile da usare per loro, visto che necessita di essere conservato in frigoriferi a bassissime temperature.

A ieri sono state somministrate 745mila dosi, che hanno riguardato il 13 per cento della popolazione del Lazio. Soltanto gli over80 sono 270mila, mentre 25mila sono i malati fragili che hanno ricevuto la prima dose. Da lunedì 22 marzo, poi, partiranno le iniezioni per gli ospiti delle strutture socio-assistenziali di carattere comunitario, da lunedi’ 22 marzo. Si inizia con la Asl Roma 1.


Intanto l’indice Rt, quello che indica la velocità di trasmissione del Covid, nel Lazio scende ma troppo lentamente: da quota 1,3 a 1,09. Troppo poco per far uscire la regione dalla zona rossa (se ne riparlerà forse il 29 marzo). L’ultimo bollettino dice che nelle ultime 24 ore, su oltre 36mila test tra rapidi e molecolari effettuati, si sono registrati 1.963 nuovi positivi (+235 in più. Soltanto a Roma si sono ammalate 805 persone. Più in generale si sono avuti 3 decessi in più (in totale 23) e 1.300 guariti. Quasi vicino alla soglia di guardia - cioè il 30 per cento - l’occupazione di posti in ospedale (2.422) e delle terapie intensive (299). 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA