Roma, radiografie e certificati falsi per truffare l’assicurazione: medici a rischio processo

L'ingresso dell'ospedale Umberto I
L'ingresso dell'ospedale Umberto I
di Adelaide Pierucci
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Domenica 19 Aprile 2020, 10:39

Cento euro per ogni tac taroccata, micromazzette destinate a due radiologi dell’Umberto I, insider di una banda specializzata in frodi assicurative. Pagamenti per false certificazioni che Antonio M., dirigente medico in radiologia, e un tecnico di riferimento, Claudio S., rischiano ora di dover pagare con un processo per corruzione.

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Nell’atto in cui la procura chiede il rinvio a giudizio di venticinque indagati, tra feriti, testimoni, meccanici e avvocati prezzolati. I due sanitari non sono i soli camici bianchi a ritrovarsi sotto accusa. Risponde della contestazione di corruzione anche un ortopedico del Pronto soccorso dello stesso Policlinico, Paolo O. Un medico che due volte al mese, e sempre di mercoledì, si sarebbe reso disponibile a rilasciare certificazioni false permettendo alla banda di riscuotere fino a cinquantamila euro per incidente architettato sulla carta.

Quale fosse la cifra richiesta dall’ortopedico per refertare feriti mai visitati, però, gli inquirenti non sono riusciti a stabilirlo. Il pm Giorgio Orano, titolare dell’indagine sul raggiro, si è limitato a specificare che si trattava di «compensi in denaro, per quantitativi allo stato non determinati». Altri tre radiologi e una infermiera invece si sono ritrovati sotto accusa solo per frode assicurativa. L’imputazione di associazione a delinquere, per quegli incidenti pianificati, invece è scattata invece per tutti. 

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