Covid, terza dose: Regione Lazio pronta a riaprire gli hub

Via al piano della Regione per le terze dosi: già fatte 220 mila iniezioni booster

Covid, terza dose: Regione Lazio pronta a riaprire gli hub
Covid, terza dose: Regione Lazio pronta a riaprire gli hub
di Camilla Mozzetti
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Domenica 7 Novembre 2021, 00:08 - Ultimo aggiornamento: 8 Novembre, 09:35

Se non ci fossero state queste strutture con la seguente capacità vaccinale che ognuna ha garantito, probabilmente le immunizzazioni contro il Sars-Cov-2 sarebbero andate molto più a rilento e il Lazio non avrebbe tagliato il traguardo che, invece, ha poi raggiunto con il 92% di adulti vaccinati in doppia dose. Veri protagonisti nella prima fase della campagna vaccinale già dallo scorso gennaio, la stragrande maggioranza degli Hub a partire dall’estate ha ridotto o sospeso l’attività ma ora con un piano di richiami che deve premere l’acceleratore nell’attesa che il governo chiarisca a quante altre persone deve essere somministrata la dose “booster”, la Regione ha già pronto un piano di intervento.

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Il metodo

L’obiettivo? Non perdere il “ritmo” che si era raggiunto nella prima fase della campagna e garantire la più ampia copertura di richiami senza mandare in tilt il sistema. E il metodo è semplice: non serve far altro che implementare l’attività degli Hub ancora in servizio e riaprire quelli “dormienti”. Il soprannome non è casuale. Mesi fa la Regione ha iniziato gradualmente a ridurre il carico di lavoro dei grandi centri vaccinali, capaci di somministrare anche 4 mila fiale al giorno, in virtù del fatto che la percentuale di copertura aveva superato l’80% degli over 12. Tenerli attivi sarebbe stato di fatto inutile nonché dispendioso e si è continuato a procedere con alcune strutture rimaste aperte - da Termini a Porta di Roma - ma soprattutto con la medicina del territorio e i vaccini negli studi nonché nelle farmacie. Ora però lo scenario cambia di nuovo perché è verosimile credere che dopo gli over 80, i fragili, il personale sanitario a dover ricevere la terza dose siano anche gli over 50 e forse tutta la popolazione compresi forse anche i bambini da 5 a 11 anni a partire da dicembre. 

«Oggi le vaccinazioni - fa sapere l’assessorato alla Sanità regionale - viaggiano ad un ritmo di 18-20 mila somministrazioni al giorno, se la soglia dovesse triplicare arrivando a 60 mila dosi al giorno non è escluso che gli Hub dormienti possano tornare in funzione così come non è escluso che possa essere implementato il lavoro di quelli ancora attivi». 

«Pronti in 24 ore»

Per Hub dormienti si intendono quelle strutture dove le vaccinazioni sono state sospese ma dove le postazioni di somministrazione, le sale di attesa, quelle di primo soccorso non sono state smantellate.

Semplicemente è sceso il sipario ma la scena è rimasta intatta. Così è possibile riattivare queste strutture «nell’arco di sole 24 ore», aggiungono ancora dalla Regione. Di quali strutture parliamo? Si va dall’Auditorium della tecnica di Confindustria a quello della Cecchignola fino all’Hub di Bolsena in provincia di Viterbo. Ad oggi sono state somministrate più di 220 mila terze dosi. In totale solo ieri le vaccinazioni sono aumentate del 37% rispetto a sabato scorso, di queste il 59% sono terze dosi, il 31% seconde e il 10% prime somministrazioni ma i contagi continuano a salire. 

La giornata

Non preoccupano solo perché l’indice di occupazione negli ospedali - che comunque si stanno attrezzando per aumentare i posti letto Covid - è ancora sotto la soglia critica: nei reparti ordinari si contano 480 ricoverati, nelle Terapie intensive 59 ma è evidente come la strada verso il richiamo sia segnata. Solo nella Capitale ieri sono stati registrati 359 nuovi positivi: quasi la metà del totale segnato dal Lazio che sempre ieri ha contato 807 nuovi casi, 91 in più sul giorno precedente. 
 

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