Terza dose, nelle farmacie di Roma è boom di prenotazioni. Record di appuntamenti per i tamponi prima di Natale

Terza dose, nelle farmacie di Roma è boom di prenotazioni. Record di appuntamenti per i tamponi prima di Natale
Terza dose, nelle farmacie di Roma è boom di prenotazioni. Record di appuntamenti per i tamponi prima di Natale
di Alessia Marani
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Lunedì 13 Dicembre 2021, 08:17 - Ultimo aggiornamento: 14 Dicembre, 08:54

Boom di richieste per terze dosi e, soprattutto, tamponi a ridosso del Natale. Già tutto pieno, o quasi, per il 23 e il 24 dicembre nelle farmacie della Capitale. «I romani vogliono sentirsi più sicuri di non infettarsi o di non contagiare parenti e amici, specie i più fragili in occasione dei pranzi e delle cene in famiglia - spiega Alfredo Procaccini, vicepresidente nazionale e Federfarma Roma - sul fronte delle terze dosi, per esempio, siamo passati già in questi giorni dalle 60 somministrazioni per farmacia ogni settimana a 120, ovvero al doppio». Sono circa settecento le farmacie in città, oltre milleduecento nel Lazio: nell’ultima settimana raggiunte le 84mila dosi somministrate. I romani, anche se vaccinati, hanno avviato una corsa alla terza dose per aumentare lo spettro di copertura anti Covid, incalzati anche dalla paura di contrarre la variante Omicron, molto più aggressiva per quanto riguarda la potenzialità di contagio. Non solo. Desiderano potere trascorrere le giornate di festa in famiglia o con gli amici liberi dalla paura che, chi hanno di fronte, possa essere positivo asintomatico. «In casa avremo ospiti una coppia di amici non vaccinati e un parente anziano oncologico - racconta Simone G., 41 anni, impiegato in una azienda di trasporti- come condizione per stare insieme abbiamo messo il tampone “obbligatorio” e ognuno di noi si è già prenotato per il 24 mattina o pomeriggio». 

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TURNI EXTRA
I farmacisti si stanno attrezzando per fare fronte all’enorme mole di richieste. «Effettueremo turni straordinari e chiameremo altro personale per offrire il servizio più ampio e capillare possibile. L’orario di lavoro, dove si può, aumenterà. Ma già stiamo facendo grandi sforzi», afferma Procaccini. Lo scorso Natale c’erano regole ferree da rispettare: numero dei commensali contingentati a tavola e nelle case e il coprifuoco dalle 22. 
«Quest’anno c’è il rischio di un tana libera tutti che potrà avere conseguenze molto pesanti sul fronte dei contagi - afferma il dottor Giuseppe Longo, storico farmacista di piazza Vittorio - perché anche effettuare un tampone a ridosso delle festività non mette al riparo da un possibile contagio.

E neppure i vaccini bastano per scongiurare il pericolo di infettarsi per cui il mio personale consiglio è quello di rimanere scrupolosi nell’osservare le norme sul distanziamento e sull’igienizzazione delle mani e degli oggetti: a tavola sedersi distanti, meglio sistemare i bambini in un tavolo dedicato, arieggiare i locali prima e dopo la cena, pulire le superfici di uso comune, come maniglie e interruttori o i manici delle brocche».

La farmacia di piazza Vittorio effettua tamponi al ritmo di duecento, trecento al giorno. «Ma per il 23 e il 24 - continua Longo - la previsione è di arrivare a farne anche 5-600. Stiamo già ricevendo una media di cinquanta telefonate al giorno con la richiesta di prenotazioni o informazioni, la segreteria telefonica non ce la fa a contenerle. Ma ripeto: la certezza assoluta di non contagiarsi, con il rischio di trascorrere le feste in isolamento o quarantena, non esiste. Serve prudenza».
 

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