Covid, tamponi in farmacia non tracciati: così sfuggono i positivi nel Lazio

La spia si è accesa da qualche giorno negli studi medici: pazienti, risultati positivi, non sono stati registrati

Covid, tamponi in farmacia non tracciati: così sfuggono i positivi nel Lazio
Covid, tamponi in farmacia non tracciati: così sfuggono i positivi nel Lazio
di Flaminia Savelli
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Lunedì 31 Gennaio 2022, 00:51

Referti non registrati e pazienti positivi al Covid che sfuggono all’isolamento. Un cortocircuito tra farmacie, che eseguono i test, e medici di base, che devono procedere con l’entrata e l’uscita dalla malattia. In mezzo però ci sono loro: i furbetti del tampone che infilandosi tra le maglie delle regole sanitarie, evitano isolamento e quarantena. L’attenzione è altissima e la spia rossa si è accesa già da alcuni giorni negli studi medici. «Si tratta di pazienti che inizialmente non hanno sintomi e poi manifestano i chiari segni del Covid. Solo approfondendo con alcuni di loro, sono riuscito a capire cosa stava accadendo» spiega Fabio Valente, vice segretario della Fimmg.

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Un braciere che rischia di riaccendere la fiamma della polemica dei camici bianchi che a più riprese si sono lamentati del sistema di registrazione che funziona a singhiozzo e la troppa burocrazia.

Una situazione per loro al limite tanto che le sigle sindacali stanno valutando di non eseguire più le registrazioni: «Spetta alle farmacie che eseguono i testi compilare i moduli e le registrazioni dei test - ribadisce il dottor Valente - insieme ai miei colleghi invece stiamo notando delle anomalie. Ai pazienti positivi che arrivano a studio mettendo a rischio la salute degli altri in visita da noi per altre patologie, si sommano anche i positivi che non vengono registrati» aggiunge il medico. Le chat sono infuocate e i camici bianchi stanno cercando di venire a capo del problema. Secondo alcuni, la mancata registrazione dei positivi nella piattaforma delle farmacie sarebbe avvenuto nelle giornate clou del contagio. Quando le file lunghissime di persone in attesta dell’esame affollavano i piazzali dei gazebo. Per accelerare e snellire la coda dunque, ad alcuni positivi sarebbe stato quindi consegnato il test positivo da indirizzare al medico di base. Senza passare per la registrazione della piattaforma. Facendo conto anche sulla buna fede del paziente.

LA REPLICA
Una falla nella procedura. Ma non secondo Federfarma: «Tutto quello che viene eseguito in termini di esami e test, deve essere registrato. Abbiamo ribadito a tutti i titolari delle strutture sanitarie l’importanza di attenersi a quanto previsto in termini di legge e regole sanitarie» replica Claudia Passalacqua, presidente Assifar, società di servizi di Federfarma. Dal 20 gennaio nelle 1.612 farmacie del Lazio sono in corso accertamenti e verifiche del Nas, i Nuclei antisofisticazione e sanità. I militari stanno eseguendo test a campione sulle procedure, sui test e sui lotti acquistati per gli esami anti Covid: «Ci stiamo attenendo alle regole - sottolinea Passalacqua - gli accertamenti in corso verificheranno anche le procedure che sono in corso».
 

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