ROMA - Costretti ad aspettare e a rinviare l’operazione per garantire al cuore la giusta velocità attraverso l’impianto di un pacemaker od obbligati a pazientare per poter eseguire una coronarografia ed evitare dunque l’infarto. Esami e interventi bloccati perché all’ospedale San Camillo chiude il reparto di cardiologia. «Abbiamo tra i 16 e i 18 posti letto inattivi - spiega Sandro Petrolati, cardiologo e segretario Anaao Assomed San Camillo Forlanini - a causa principalmente dell’assenza di personale». Tra infermieri e medici spostati sui reparti Covid e sulle urgenze (il San Camillo è diventato infatti centro “hub” per la Cardiochirurgia d’emergenza assorbendo anche i casi del policlinico Umberto I e di Tor Vergata) «ma anche per il personale che ha contratto il coronavirus e dunque è in isolamento - prosegue Petrolati - il reparto al momento non è aperto mentre è attiva l’Utic, l’unità di terapia intensiva coronarica e il reparto per gli acuti».
Covid, Antonelli (Cts): «Rischio terza ondata con il picco dell'influenza»
Situazione che rischia di deflagrare
Ovvero per i casi gravi, per chi l’infarto l’ha già avuto e magari è stato salvato per un soffio.
Covid Frosinone, il picco dei contagi per ora è scongiurato ma continua salire il numero dei morti
I posti
La Regione intanto va avanti con l’attuazione della fase VIII del piano Covid. Nei primi giorni di novembre l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato aveva annunciato l’attivazione complessiva di 5.310 posti letto dedicati ai pazienti Covid entro la metà del mese dando alle aziende ospedaliere di tutto il Lazio sette giorni di tempo per organizzarsi. A che punto siamo? I posti finora attivati sono 4.500: più di ottocento in meno rispetto a quelli previsti anche se «Non ci sono sofferenze», spiegano dall’Unità di crisi regionale. Al policlinico Umberto I su 472 posti previsti ne sono stati attivati 400, a Tor Vergata ne mancano una ventina per arrivare a quota 201 mentre il Gemelli è l’unico ad aver superato già la soglia dei posti attivabili nella fase VIII (399) arrivando a quota 417 tra la sede del policlinico e il Columbus. Per ora il rapporto tra il numero di posti letto e pazienti Covid che necessitano di un ricovero tiene: a ieri i pazienti ospedalizzati in tutta la Regione erano 3.257 più altri 337 ricoverati in terapia intensiva. Ma queste due componenti non procedono alla stessa velocità: attivare un posto letto richiede tempo soprattutto se non si hanno altre strutture e bisogna dimettere chi quel posto lo occupa già. E per questo è fondamentale abbassare la soglia dei contagi e soprattutto dei ricoveri per Covid. Ieri con l’ultimo bollettino il Lazio ha contato 2.658 nuovi positivi (1.574 solo a Roma) a fronte di 30mila tamponi. Una manciata di casi in meno rispetto a venerdì a fronte però di un aumento di 3mila test che fa sperare: il rapporto tra positivi e tamponi scende sotto al 9%.