Roma, violentata nella stanza affittata per la quarantena: arrestato l'uomo che gestisce le camere

Roma, violentata nella stanza affittata per la quarantena: arrestato l'uomo che gestiva le camere
Roma, violentata nella stanza affittata per la quarantena: arrestato l'uomo che gestiva le camere
di Marco De Risi
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Giovedì 1 Aprile 2021, 00:09 - Ultimo aggiornamento: 02:26

Una ragazza indiana stuprata da un connazionale che di lavoro fa l’affitta camere. È accaduto a Roma in zona Bravetta. La ragazza è riuscita a mandare un messaggio d’aiuto ad un’amica che poi ha avvisato la polizia il cui intervento è stato risolutivo. Si parla di una ragazza originaria dell’India, che da molti anni è in Italia per lavoro.

È accaduto che, all’inizio di marzo, dopo un viaggio in patria, la giovane ha preso in affitto una stanza nel quartiere Bravetta dove trascorrere i 14 giorni del prescritto isolamento fiduciario.

Proprio come prevede la legge sull’isolamento. Nello stesso appartamento, oltre ad un connazionale che affittava le camere e che fungeva da gestore, c’erano altri stranieri tutti lì per lo stesso motivo: isolamento fiduciario. 

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LA RICOSTRUZIONE 
Alcuni giorni fa, praticamente simultaneamente, tutti gli altri inquilini hanno terminato il loro periodo di quarantena lasciando di fatto la ragazza sola in casa con il locatario. E così per la ragazza è iniziato l’incubo. 
Il gestore, subito dopo cena, ha tentato di avere un approccio sessuale con la giovane; al netto rifiuto di lei, l’ha trascinata con la forza in camera e, dopo averle strappato di mano il cellulare, l’ha violentata nonostante le lacrime e le grida di aiuto. Lo stupratore l’ha presa per i capelli e poi l’ha presa a calci e pugni. Un modo di agire per azzerare la volontà della vittima. La svolta del caso è stata questo: dopo lo stupro l’uomo si è addormentato. 

CALCI E PUGNI 
A quel punto la ragazza è riuscita a trovare il suo cellulare (che gli era stato tolto dal carnefice insieme al passaporto) e a inviare di nascosto un messaggio di aiuto. «Ti prego aiutami, sono in pericolo - diceva il messaggio - sono in balia di un uomo che mi sta abusando e picchiando in zona Bravetta. Fai presto, aiutami». L’amica che ha ricevuto il messaggio non ci ha pensato due volte a passarlo alla polizia. Quindi, la persona che ha ricevuto il messaggio ha subito fatto partire l’allarme ed in poco tempo la sala operativa della Questura ha inviato sul posto le pattuglie dei Distretti di Monteverde e San Paolo. 

LE INDAGINI
L’uomo, K.J., queste le iniziali del 43enne asiatico in Italia con regolare permesso di soggiorno, alla vista dei poliziotti ha subito capito che sarebbe stato arrestato e non ha opposto resistenza; la vittima è stata condotta in ospedale dove ha ricevuto le prime visite e le attenzioni del caso. Gli agenti, dopo aver repertato e sequestrato tutta la biancheria del letto dove sarebbe avvenuta la violenza ed acquisita la denuncia della donna con i primi esiti medici, hanno informato il pm di turno del pool antiviolenza della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, il quale ha disposto che l’indiano, venisse condotto in carcere. 

LE CURE MEDICHE
Anche dagli esami medici purtroppo non c’è dubbio che si è trattato di una violenza sessuale. L’apposita “task force” ospedaliera ha rintracciato i segni inequivocabili di violenza sessuale. «Sembrava un amico - ha riferito la vittima alla polizia - una persona brava, pronta ad aiutare gli altri. Ma invece quando siamo rimasti soli si è trasformato in un orco. Ho provato a calmarlo in tutti i modi, a dirgli di fermarsi ma non c’è stato nulla da fare: mi ha picchiato e tirato per i capelli. Per fortuna il tempestivo intervento della polizia, altrimenti non so cosa sarebbe potuto accadere». 
 

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