Lazio, test rapidi e Green pass anche dai medici di base. Duecento già operativi

Piano per snellire le file ai drive-in: altri 50 ambulatori abilitati al rilascio del certificato. Via libera alla fornitura di tamponi di terza generazione e macchinari per processarli

Lazio, test rapidi e Green pass anche dai medici di base. Duecento già operativi
Lazio, test rapidi e Green pass anche dai medici di base. Duecento già operativi
di Camilla Mozzetti
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Sabato 8 Gennaio 2022, 21:50 - Ultimo aggiornamento: 22:15

Snellire le code ai drive-in e inserire a pieno regime, nel sistema di verifica e screening, anche gli ambulatori dei medici di famiglia. La strada è segnata mentre i dettagli verranno affrontati la prossima settimana in un incontro tra Regione e Fimmg, la Federazione italiana medici di medicina generale del Lazio e di Roma. L’obiettivo però è presto detto: sarà aumentata la capacità degli studi di fare i test antigenici e gli esiti varranno anche per il rilascio del Green pass, cosa finora impossibile dal momento che fare un tampone dai pochi medici di famiglia abilitati equivaleva ad accertare o meno la positività ma non valeva per il rilascio del certificato verde. «Finora - spiega Alberto Chiriatti, vice segretario regionale della Fimmg - i test antigenici che venivano svolti dai colleghi negli ambulatori avevano una sola valenza “clinica” ma poiché i tamponi che ci erano stati consegnati non rientravano in quelli riconosciuti per il rilascio del Green pass la verifica si limitava ad accertare o escludere un’eventuale positività». 

LA PLATEA

Ora però si cambia con l’obiettivo di arrivare «ad elevare la platea degli ambulatori dove sarà possibile fare un tampone - aggiunge Pier Luigi Bartoletti, segretario della Fimmg Roma - e passando da 26 realtà ad almeno 200».

Tutto sta nella fornitura dei cosiddetti tamponi di “terza generazione” e nelle macchine che li processano, quelli cioè che hanno una diversa metodica analitica, ovvero l’immunofluorescenza. «Ai medici del territorio - prosegue Bartoletti - finora ne erano stati dati pochi, li usano principalmente le Uscar ma non gli ambulatori». Che invece ora potranno riceverli. Tecnicamente, poiché in un unico ambulatorio operano di regola più medici per le unità complesse, saranno disponibili almeno 50 apparecchi che copriranno così il fabbisogno di circa 200 camici bianchi. 

 

IL METODO

«Questi tamponi - conclude Chiriatti - hanno una duplice valenza, intanto sono più precisi perché misurano la gradualità dell’infezione ovvero della carica virale. A titolo esemplificativo se avrò un paziente con un tampone positivo a livello dieci non dovrà fare il molecolare di verifica perché già la sua carica virale è talmente alta da escludere un falso positivo. Non solo, i risultati saranno inseriti in sistema e il mutuato potrà scaricare così il Green pass cosa che finora non era stato possibile perché i tamponi che usavano e che erano comunque validissimi per il tracciamento dell’infezione non venivano riconosciuti per il certificato verde». Sulla fornitura e la copertura finanziaria i dettagli sono ancora da ultimare, non escluso che i medici investano risorse private per poi essere rimborsati dalla Regione. Di certo in questo modo la “macchina” dello screening sarà implementata in un momento in cui cresce la domanda di tamponi da parte dell’utenza. Ma l’aspetto fondamentale riguarda la vaccinazione per arrivare a coprire in modo più capillare e nel più breve tempo possibile anche la popolazione degli adolescenti e dei bambini dove, e i dati lo dimostrano, il virus si annida con maggiore insistenza. «Il vaccino è uno strumento potente di riduzione delle diseguaglianze sociali: gratuito, accessibile a tutti, è scientificamente dimostrato che riduce le complicanze della malattia - spiega ancora una volta l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato - Chi è contro i vaccini alimenta le distanze sociali soprattutto nei confronti di chi è più svantaggiato. Dunque diffidate dai cattivi maestri».
Nell’ultimo bollettino della Regione, diramato ieri, i nuovi positivi sono tornati ad aumentare e con essi anche i ricoveri ospedalieri. 

LA GIORNATA

Per quanto la crescita non sia proporzionale con livelli ben al di sotto dello scorso anno, è naturale assistere a un maggior numero di ricoveri se i contagi schizzano in avanti. Ieri a fronte di oltre 112 mila tamponi - tra molecolari e antigenici - nel Lazio ci sono stati 14.850 nuovi casi, quasi 3 mila in più sul giorno precedente ma questo perché sono aumentati anche i test. Scendono i decessi (6 in tutto rispetto agli 11 del giorno precedente), ma aumentano i ricoveri (più 27 per un totale di 1.400 pazienti) e le occupazioni nelle Terapie intensive che arrivano a 191. I degenti nel 70% sono no vax o persone con un quadro clinico compromesso da precedenti patologie o co-patologie. 

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