Roma, scuola chiude per Covid su via Cassia: 19 positivi e 1000 a casa. Una mamma: «Supplente in classe ma era malata»

Nell'istituto a Roma boom di contagi: chiusi 3 plessi fino al 25 novembre. La preside: "La situazione nella Asl Rm1 sta peggiorando"

Roma, scuola chiude per Covid su via Cassia: 19 positivi e 1000 a casa. Una mamma: «Supplente in classe ma era malata»
Roma, scuola chiude per Covid su via Cassia: 19 positivi e 1000 a casa. Una mamma: «Supplente in classe ma era malata»
di Veronica Cursi
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Martedì 23 Novembre 2021, 11:56 - Ultimo aggiornamento: 15:24

E' la prima scuola di Roma e del Lazio a dover chiudere per Covid in questa nuova fase della pandemia. L'incubo dei contagi si abbatte sull'istituto comprensivo di via Cassia 1694, a La Storta, alla periferia Nord di Roma, costretta a chiudere per 3 giorni dopo il boom di casi positivi: 19 per ora, 18 studenti e un docente. E non c'è solo il Covid a preoccupare famiglie e docenti. Gli studenti costretti a restare a casa, da oggi fino al 25 novembre, non potranno neanche far la dad. 

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La circolare

In più di mille resteranno a casa, tra studenti e docenti. Il preside ha chiesto uno screening di massa perché il cluster potrebbe allargarsi nella comunità di oltre mille alunni e le loro famiglie. «Si comunica che, in virtù del Decreto n. 3149 del 22 novembre 2021 che dispone la chiusura per sanificazione straordinaria delle sede "Bruno Buozzi" "G. Tomasetti" e "Isola Farnese", dal 23 al 25 novembre pp.vv., è interrotta ogni attività didattica anche on line, ed è posticipato a data da destinarsi ogni impegno collegiale (Consiglio Interclasse, Colloqui con le famiglie per la scuola secondaria e i Gruppi di Lavoro Operativo programmati)», si legge nella circolare indirizzata a genitori e docenti delle scuole elementari e medie dal dirigente scolastico Francesco Consalvi.

I contagi sono iniziati la scorsa settimana: «Sono stati posti in isolamento o in quarantena fiduciaria cinque classi della scuola primaria per la presenza di vari casi sospetti tra gli alunni - spiega la preside - tra gli operatori scolastici si registra una sola positività». I tre plessi coinvolti (B.Buozzi, G.Tommasetti, Isola Farnese) saranno sottoposti a sanificazione.

La situazione nella Asl Rm1

I casi stanno aumentando in tutte le scuole di Roma. «In particolare - si legge in un'altra circolare dell'istituto - la Asl conferma che la situazione epidemiologia sta rapidamente peggiorando in tutto il territorio della Asl Rm1, in particolare nei bambini sotto ai 12 anni».

LA LETTERA DI UNA MAMMA - «Salve, sono una mamma di una bambina colpita dal contagio della scuola interessata. Volevo fare un po’ di chiarezza. Si parla di un docente risultato positivo, vaccinato e fin qui siamo stati sfortunati che i nostri figli si siano presi il virus, ma la docente in questione era venuta in supplenza da noi in quanto la nostra docente di ruolo era malata, questa venuta a fare la supplenza si è presentata a scuola in evidente stato di malessere, con tosse e raffreddore e dichiarando ai bambini di non sentirsi bene e per tale motivo non voleva urlare».

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La lettera prosegue: «Ad aggravare tutto è stato il suo comportamento errato in quanto ha prestato servizio tenendo abbassata la mascherina per quasi tutta la sua permanenza in classe, proprio perché aveva difficoltà a respirare. Questi che sto descrivendo sono avvenimento del lunedì, la maestra si è presentata anche il martedì a lavoro in altre 3 classi della Tomassetti e tutti i bambini riportano tale comportamento. Quindi per questo tutti noi genitori ci sentiamo offesi ( per non dire altro ), dopo il danno la beffa, quando leggiamo che è stato dichiarato che è stato fatto tutto a norma di legge e che i conteggi magari sono avvenuti all’esterno della scuola in attività extracurricolari o di svago. Abbiamo mandato una lettera al preside nella giornata del 21 novembre chiedendo chiarimenti, anche perché la docente si è presentata al lavoro contravvenendo l’obbligo di rimanere presso la propria abitazione in presenza di febbre (oltre 37.5 ) o altri sintomi influenzali (tosse, mal di gola, spossatezza) e di chiamare il proprio medico di famiglia nonché di informare l’autorità sanitaria, ad oggi non abbiamo avuto nessuna risposta».

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