Maxi-rissa al Pincio, primi identificati: l'appuntamento "sfida" fissato da due ragazze

Maxi-rissa al Pincio, primi identificati. L'appuntamento "sfida" fissato da due ragazze
Maxi-rissa al Pincio, primi identificati. L'appuntamento "sfida" fissato da due ragazze
di Alessia Marani e Flaminia Savelli
4 Minuti di Lettura
Domenica 6 Dicembre 2020, 22:46 - Ultimo aggiornamento: 7 Dicembre, 14:34

Alcuni sono già stati identificati, se non ancora con il nome proprio, almeno con il Nickname. Come “Criminal boy”, per esempio: «Hai visto come lo ha addobbato a quello lì Criminal boy?», commentava a caldo uno dei testimoni sui social. Sono tutti giovanissimi, hanno tra i 15 e i 18 anni. Sono circa una decina, alcuni avrebbero piccoli precedenti. I carabinieri della Compagnia Roma Centro stanno ricostruendo i loro profili e le loro identità da sabato notte, dopo il pomeriggio di botte e follia andato in scena come in un sequel, prima sulla terrazza del Pincio, poi in piazza del Popolo, quindi sulla banchina della metro A Flaminio.

 

Indagini sono in corso sulle persone e sui luoghi ma anche sulle piazze virtuali, sui social da cui sarebbe partito il tam tam per radunare - in piena emergenza Covid - centinaia di ragazzi, moltissimi dei quali adolescenti. 


IL MESSAGGIO
Sarebbero stati rintracciati i messaggi, lanciati venerdì sulla piattaforma Tik Tok, da due ragazze, Jas e Vic, una risiederebbe al quartiere Trieste, in piazza Annibaliano, l’altra al Tuscolano, che davano appuntamento all’indomani per una sorta di regolamento di conti. Un evento (realtà o fake news non si sa) che è saltato (qualcuno su Instagram dice «per motivi personali di Jas»), lasciando però la scena alla lite fra due ragazzi, forse con screzi precedenti, e conseguente maxi-rissa nel mezzo della quale sarebbero spariti anche telefonini e portafogli. Un classico delle baby gang del Pincio. 


I fari degli investigatori sono puntati anche su un giovane definito come «uno che mena a caso la gente», meglio se «pischelli e di buona famiglia», che arriva dalla periferia e visto più volte in azione, anche sabato.

Pur trattandosi per lo più di minorenni, che si sono dati appuntamento via social, fonti della Prefettura giudicano comunque l’evento come «molto grave», soprattutto se si tratta di atteggiamenti «dettati dalla noia». «Ciò significherà che, alle numerose e puntuali attività che le forze dell’ordine già assicurano in diversi e delicati ambiti, tra i quali anche quello dell’emergenza epidemiologica, verranno sviluppate, partendo dalle persone identificate, puntuali indagini, anche sui social, per contrastare e punire gli autori di questi deplorevoli comportamenti» riferiscono le stesse fonti. Ieri sera la sindaca Virginia Raggi bollava come «inaccettabili le scene di violenza». Poi dicendosi soddisfatta per i primi identificati. 


L’INFORMATIVA
Gli investigatori dell’Arma per tutta la giornata di ieri hanno continuato ad ascoltare testimoni e coloro che erano stati individuati per primi sulla piazza, ma non direttamente coinvolti. Un lavoro non semplice, perché bisogna abbattere il muro di reticenza dei ragazzi. Partendo dai racconti di coloro che erano presenti stanno risalendo ai vari protagonisti. Decine i video girati sui social (soprattutto Instagram) passati in rassegna, mentre si stanno vagliando anche le immagini delle numerose telecamere della zona, specie quelle dell’ordine pubblico in piazza del Popolo e nella stazione della metropolitana. Lavoro che convoglierà in una informativa in Procura. I ragazzi rischiano una denuncia a piede libero (oltre alle sanzioni anti-Covid) ma, in considerazione di eventuali precedenti, potrebbero incorrere in misure cautelari. Più difficili da disporre in caso siano minorenni. 
 

Rissa al Pincio a Roma, la prefettura: al vaglio i video sui social per identificare i partecipanti

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L’INFORMATIVA
Gli investigatori dell’Arma per tutta la giornata di ieri hanno continuato ad ascoltare testimoni e coloro che erano stati individuati per primi sulla piazza, ma non direttamente coinvolti. Un lavoro non semplice, perché bisogna abbattere il muro di reticenza e omertà dei ragazzi. Partendo dai racconti di coloro che erano presenti stanno risalendo ai vari protagonisti. Decine i video girati sui social (soprattutto Instagram) passati in rassegna, mentre si stanno vagliando anche le immagini delle numerose telecamere della zona, specie quelle dell’ordine pubblico in piazza del Popolo e nella stazione della metropolitana. Lavoro che convoglierà in una informativa in Procura. I ragazzi rischiano una denuncia a piede libero (oltre alle sanzioni anti-Covid) ma, in considerazione di eventuali precedenti, potrebbero incorrere in misure cautelari. Più difficili da disporre in caso siano minorenni. 

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