Covid, la volata in discesa di Roma e Lazio: aumentano i guariti, meno morti

Covid, la volata in discesa di Roma e Lazio: aumentano i guariti, meno morti
di Raffaella Troili
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Mercoledì 13 Maggio 2020, 12:48

Aumentano i guariti, scende il numero dei positivi, come quello dei ricoverati nelle terapie intensive. Lenta ma inesorabile, la curva del covid-19 a Roma e nel Lazio ha iniziato a scendere i primi del mese e i numeri di oggi, attesi ogni volta con ansia parlano di un consilidamento delle terapie e dei risultati. Frutto della quarantena, dell'isolamento, della tempestività del sistema sanitario. Ognuno ha fatto la sua parte.

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Vediamo così già i primi di maggio due importanti inversioni di rotta, si parla timidamente di meno ricoveri in terapia intesiva e di 128 guariti nelle 24 ore, un dato record per Roma e Lazio. Il 30 aprile il bollettino della Regione Lazio annuncia 71 nuovi positivi e 10 morti, il giorno dopo, primo maggio i guariti sono 165 i nuovi positivi 56, i decessi 8. D'ora in poi la volata dei guariti sarà una costante, tanto che sarà diffuso il dato complessivo.
Il 2 maggio cresce il numero dei positivi per via del focolaio subito isolato nella Clinica Latina dove si registrano 22 positivi tra pazienti e operatori. I morti sono 15. Il giorno dopo, 3 maggio i nuovi positivi sono 53, 11 i decessi. Cresce il numero dei guariti totali: 1.916. Il 4 maggio nelle 24 ore registriamo 38 nuovi positivi al covid, 16 decessi e 1.936 guariti. Il 5 maggio i nuovi positivi sono 67 (anche il numero dei tamponi effettuati cresce di pari passo), dieci i morti. I guariti superano quata 2mila. E ancora: il 6 maggio i nuovi positivi sono 84 (22 recuperi di ritardi di notifiche), i morti scendono a 4. Gli ospedali iniziano a respirare, le dimissioni aumentano, calano i ricoveri nelle terapie intensive, molto del lavoro si sposta sul territorio con i drive inn dove si effettuano tamponi a tappeto. La macchina prende forma, con eccellenze e defaillance che fanno parte di un gioco di squadra mai "giocato".
Il 7 maggio i nuovi positivi sono 39, i morti sono 5, i guariti nelle 24 ore 119 (il triplo dei casi positivi registrati nelle ultime 24 ore). L'otto maggio i positivi risalgono a 59, i morti a 6. I guariti sono 2.209. E siamo al 9 maggio: con un trend allo 0,6 per cento, 47 nuovi positivi e 4 morti. I guariti sono 2.235. Il 10 maggio il trend cala allo 0.4 per cento, i nuovi positivi sono 32, i morti 4; 2.322 i guariti. Il giorno dopo il trend scende allo 0,3 per cento, i nuovi positivi sono 25, i morti 5, i guariti 2.334. Infine il 12 maggio siamo a quota 22 nuovi positivi,  quattro i morti, per la prima volta nessuno a Roma. I guariti arrivano a 2.373. Fino a ieri i casi positivi nella regione erano 4.273, i ricoverati 1.258, quelli in terapia intensiva 84, in isolamento domiciliare 2.931, i morti 566. Esaminati 7.212 casi.
Già intorno alla fine di aprile con un trend all'1,3 per cento arrivavano i primi segnali di speranza, il 27 aprile per esempio i guariti (86) hanno superato i nuovi positivi (83). Sabato 25 aprile c'erano 183 ricoverati nelle terapie intensive, i morti erano stati 387, per il settimo giorno consecutivo i nuovi casi non erano arrivati a 100 (dal 19 aprile il dato non cambierà più, inizia il giro di vite su rsa e strutture socio-assistenziali private), il trend era all'1,5%. Il giorno prima per fronteggiare l'emergenza erano stati assunti 1.687 operatori sanitari tra medici e infermieri. Poco più di un mese fa il 17 aprile il trend era stabile al 2,6 per cento con 144 casi positivi giornalieri, 58 guariti e 16 decessi.
Un mese fa un primo bilancio: a Roma e nel Lazio dichiarava l'assessore regionale Alessio D'Amato sulla base di report elaborato dal Campidoglio veniva fuori la letalità del virus era tre volte inferiore a quella della Lombardia.

L'undici aprile i casi erano 140 e il trend al 3%, Il 4 aprile il trend era al 4%, il giorno prima era sceso per la prima volta sotto al 5%, il primo aprile stavamo per la prima volta sotto il 6%, la frenata è stata lenta ma costante, i picchi di oltre 200 casi al giorno di marzo, spesso dovuti a focolai circoscritti sono un ricordo, Ora spetta anche a noi non crearne di altri.

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