Fase 2 Roma, è già ressa al Pigneto. «Mille agenti nelle piazze»

La movida al tempo del conoravirus al Pigneto
La movida al tempo del conoravirus al Pigneto
di Camilla Mozzetti e Francesco Pacifico
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Sabato 23 Maggio 2020, 09:51

Mille vigili nelle strade della Capitale per controllare e (debellare) la movida selvaggia. Li ha annunciati per il weekend, il primo nella fase 2, Virginia Raggi. E di selvaggio già da ieri qualosa s’è visto. Se non fosse per le mascherine - usate impropriamente, scese sotto ai volti o tenute semplicemente in mano - l’isola pedonale del Pigneto ieri notte non era poi così diversa rispetto a una serata di primavera senza la pandemia da Covid-19. I locali, piccoli bistrot, bar e pizzerie sono quasi tutti aperti.

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Poche le eccezioni e mentre i tavoli, seppur distanziati, sono tutti pieni la gente non demorde e si riunisce sull’uscio dei locali, riempiendo le panchine e i marciapiedi. Giovanissimi per lo più. Poco importa che l’area pedonale sia “circondata”: blindati dei carabinieri, camionette dell’esercito del progetto “Strade sicure” ai margini degli ingressi di via de Pigneto. Loro, i giovani, continuano a passeggiare incuranti. Bicchieri in mano, mascherine solo per vezzo. Anche San Lorenzo non si fa trovare impreparato e se la celebre piazza dell’Immacolata è rimasta orfana perché una pattuglia fissa dei vigili urbani controlla e frena l’esuberanza, pochi metri più in là in largo degli Osci giovani e meno giovani scherzano, ridono e bevono intorno ai banchi chiusi del mercato. Passano le volanti della polizia, gli agenti della municipale a piedi. I capannelli si allargano. Ma è questione di secondi: quando le forze dell’ordine spariscono dietro l’angolo di via dei Volsci i gruppetti di ricompattano.

Diverso il centro storico che comunque non restano digiuno di volti. Il rione Monti è deserto, pure i locali di via Urbana restano chiusi. A Campo de’ Fiori le forze dell’ordine non permettono a nessuno di sedersi intorno alla statua di Giordano Bruno, Ma ecco che arrivato Trastevere, piazza Navona e Ponte Milvio a ristabilire il preoccupante equilibrio con la periferia. Sulla scalinata di piazza Trilussa a stento si riesce a trovare un posto libero per sedersi. Qui il distanziamento sociale di almeno un metro è stato archiviato molto prima della fine dell’emergenza che sembra non arrivare mai. In piazza la maggior parte dei ragazzi sorseggia drink e birre. Su Ponte Sisto qualcuno con la chitarra in mano intona canzoni:. «Dove stai? - domanda dal cellulare un ragazzo al suo interlocutore lontano - tra quanto arrivi? Dai noi stiamo a piazza Navona, muoviti». Non è solo la movida a richiamare gente. Molti quartieri di Roma sono tornati a popolarsi. Gruppi di amici che camminano, si ritrovano, stanno insieme. Sottovalutando i rischi.
 
Ma il quadro, in attesa della prova di fuoco del weekend, presenta non poche incertezze: risse a Ponte Milvio nei giorni scorsi, mentre a Monti o a piazza Bologna i residenti lamentano rumore e traffico. Poi c’è il rischio dei contagi, leggi assembramenti. In quest’ottica Raggi - che starebbe studiano lockdown per le zone affollate - ha annunciato mille agenti in più per controllare i luoghi della movida romana. Quelli già presenti in strada, sono collocati nelle zone del divertimento e non disdegnano anche più interventi a serata nello stesso posto - come avvenuto giovedì notte a Prati in un bar che teneva l’inaugurazione - per far rispettare la distanza minima. Non a caso la sindaca ha ricordato che «gli agenti hanno la facoltà di multare: se l’azione dissuasiva non funziona, le sanzioni arrivano fino a 3mila euro.

Anche se per me deve essere l’ultima spiaggia». 

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