Coronavirus, crimine a Roma piegato: piazze di spaccio chiuse, droga consegnata a domicilio

Coronavirus, crimine a Roma piegato: piazze di spaccio chiuse, droga consegnata a domicilio
Coronavirus, crimine a Roma piegato: piazze di spaccio chiuse, droga consegnata a domicilio
di Marco De Risi
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Giovedì 16 Aprile 2020, 15:41
Non più le piazze, ma la consegna della droga a domicilio con uso di monopattini e di taxi. Sembra un film poliziesco dove gli investigatori cercano in ogni momento di dare scacco agli spacciatori ma accade a Roma. E’ cambiato moltissimo il mondo del narcotraffico romano costretto anche lui a stare a casa a causa del Coronavirus. Un nuovo metodo quello del crimine: direttamente lo spaccio a domicilio. Milioni investiti in droga rischiano di andare in fumo. Le piazze di spaccio sono chiuse.

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Troppi i controlli delle forze dell’ordine che hanno costretto i narcos ad una scelta obbligata: quella di cercare di rimanere in casa. Ed il tam-tam dello spaccio sembrerebbe dire che i trafficanti hanno capitolato in molti luoghi prima presidiati militarmente dove si facevano affari per migliaia di euro al giorno. Ora non è più così. Basta passare da quelle parti, come a San Basilio, per osservare che non c’è l’ombra di una vedetta. Stessa cosa a Torpignattara e a Tor Bella Monaca ed in altri luoghi prima del virus diventati famosi per lo spaccio di droga. I trafficanti hanno cercato di fare l’unica mossa che li possa portare a guadagnare, quella di usare i corrieri che vanno direttamente a casa del compratore. E per questo la malavita ricicla i suoi uomini, trasformandoli in corrieri, gli stessi che prima facevano le vedette nei cortili o vendevano le dosi dietro le inferriate di uno stabile. Ed ecco che sono aumentati gli arresti di spacciatori sorpresi in strada dalle forze dell’ordine con diverse dosi di droga che stavano per portare al compratore. Un ”puscher” può guadagnare anche 150 euro a notte se riesce a portare lo stupefacente a domicilio. In molti usano il taxi. Non a caso sono stati molti gli arresti fatti da polizia e carabinieri di ”puscher” che usavano il taxi anche se l’autista era in buona fede. Ma vengono impiegati anche i monopattini che non danno all’occhio e sono molto collaudati nelle consegne che si trovano vicine all’organizzazione.

 
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