Asilo nido allagato a Roma per il maltempo, salvati 26 bambini: «Potevano morire»

Asilo nido allagato a Roma, salvati 26 bambini: «Potevano morire»
Asilo nido allagato a Roma, salvati 26 bambini: «Potevano morire»
di Camilla Mozzetti
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Martedì 8 Giugno 2021, 22:32 - Ultimo aggiornamento: 10 Giugno, 11:33

«L’acqua è entrata all’improvviso come un’onda infinita, le maestre hanno messo i bambini sui tavoli, sui mobili, su ogni tipo di appoggio che poteva alzarli perché in poco i locali si sono riempiti e poi quando sono arrivati i vigili del fuoco e i carabinieri li abbiamo presi e portati fuori». Racconta così quegli attimi di puro terrore il compagno di una delle titolari dell’asilo nido privato “La tenerezza” di via Castelnuovo di Porto - a Ponte Milvio - che ieri è stato duramente colpito dal temporale. Un allagamento per l’acqua che, come in fiume in piena, ha travolto giochi e spensieratezze. Mancano pochi minuti alle 14, fuori piove, i bambini - 26 tratti in salvo senza fortunatamente conseguenze se non lo spavento - riposano dopo il pranzo, altri giocano. Sono piccoli, alcuni non hanno ancora compiuto un anno. In attimo l’acqua inizia a entrare: sfonda le porte, allaga il cortile con i banchi, le sedie, le altalene i dondoli in plastica. Sul posto, dopo la richiesta d’aiuto delle titolari al numero unico per le emergenze, arrivano i vigili del fuoco e i carabinieri della compagnia Trionfale. 

Nubifragio a Roma, strade come fiumi in piena. Caos a Ponte Milvio e corso Francia

I SOCCORSI
Insieme alle maestre e al personale del nido - che opera in zona ormai da 15 anni - prendono i piccoli e li portano fuori dalla struttura.

Alla fine a mettersi in salvo saranno 40 persone. Ma l’acqua continua a cadere e la pioggia non si ferma. Il vicino hotel “River Chateau”, che pure sta gestendo l’acquazzone provando a levar via l’acqua dai magazzini, comprende l’emergenza e apre le porte della struttura ai piccoli. «Sono stati attimi molto drammatici, quei piccoli potevano morire - spiega Giorgia, receptionist dell’hotel - i piccoli entravano due alla volta, portati in spalla dai pompieri, dai militari e dalle maestre, erano spaventati, piangevano tutti ed alcuni non avevano le scarpe ai piedi». Interamente bagnati sono stati accompagnanti nella sala meeting «Li abbiamo asciugati anche con i phon dell’albergo - prosegue Giorgia - dato da mangiare però erano terrorizzati cercavano solo di stare in braccio, anche con gli sconosciuti, perché non volevano mettere i piedi in terra». Alla fine si sono tranquillizzati non appena hanno visto i genitori arrivati a prenderli. 

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LO SFOGO
«Tutto questo è inaudito - sbotta una madre intorno alle 16 - il nido ovviamente non ha colpe anzi, sono stati molto bravi a gestire la situazione ma come si può accettare che un asilo con bambini piccoli sia invaso dall’acqua di un temporale? In questa zona va sempre così: la Flaminia diventa un fiume a ogni violento temporale, il piazzale di Ponte Milvio è stato praticamente sommerso, perché non si riescono a pulire e a far funzionare i tombini?». Che pure ci sono anche nella strada in discesa dove ha sede l’asilo, un ristorante e una carrozzeria. La receptionist dell’hotel che ha dato assistenza ai piccoli racconta l’adozione di una misura “precauzionale” che va di moda solo a Venezia: «Ad ogni violento temporale avevamo l’acqua dentro l’hotel e quindi qualche anno fa abbiamo realizzato delle paratie per bloccare i flussi piovani». Luigi, titolare della carrozzeria a fianco del nido aggiunge: «Sono nato e cresciuto qui, le caditoie sono state sempre un problema ma è chiaro se intorno si allaga tutto qui, con la strada in discesa veniamo sommersi, poi ci sono anche dei problemi relativi al mercato ma insomma oggi la tragedia si è evitata per un soffio». E ora mentre i bambini dovranno superare lo spavento si passa alla conta dei danni: l’asilo nido dovrà chiudere per qualche giorno, «il tempo - conclude il compagno di una delle titolari - per visionare che non ci siano danni agli impianti soprattutto a quello elettrico e procedere a bonifica e pulizia». I danni finora stimati si aggirano sui 20 mila euro.

 

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