Roma, D'Amato: «Zona bianca fino a Natale, ma serve la mascherina»

Circo Massimo: sit-in senza protezioni contro il Green pass ma poche multe

Roma, D'Amato: «Zona bianca fino a Natale, ma serve la mascherina»
Roma, D'Amato: «Zona bianca fino a Natale, ma serve la mascherina»
di Camilla Mozzetti
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Domenica 5 Dicembre 2021, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 14:49

«Escludo che nelle prossime due settimane, e dunque fino a Natale, il Lazio possa passare in zona gialla». È fiducioso l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato ma non è soltanto questione di “ottimismo”. Le sue parole sono suffragate dai dati e, in particolare, dall’indice Rt più basso rispetto alla media italiana. «I nostri tecnici che elaborano le proiezioni - aggiunge - sono abbastanza certi che la Regione possa restare in zona bianca ma è necessario non abbassare l’attenzione». I detrattori potrebbero obiettare: i contagi giornalieri continuano a salire, quindi il Covid circola e infetta e allora com’è possibile fare questa previsione così ottimistica? Semplice, i dati vanno saputi leggere.

«Il valore numerico dei contagi - prosegue l’assessore - va considerato sull’incidenza settimanale e seppur i dati evidenzino un lieve incremento questo incremento in termini percentuali rappresenta la metà di quello che c’era in passato».

Usando una metafora l’analisi dell’assessore D’Amato si può riassumere così: «Facciamo finta che il Covid sia un’autovettura che fino a tre settimane fa camminava con la terza marcia ingranata, ora continua a camminare ma a velocità ridotta perché dalla terza si è passati alla seconda marcia. L’automobile (ovvero il virus ndr) non si ferma naturalmente - spiega ancora l’assessore - ma procede in maniera meno veloce».

 
La Regione, e più in generale l’intero Paese, è arrivata ad una condizione dove l’analisi giornaliera dei dati può non essere esaustiva a chiarire l’andamento della pandemia. Ieri, ad esempio, i casi nel Lazio erano tornati a salire rispetto al giorno precedente che segnava un calo sul giovedì. Troppo variabile dunque l’oscillazione giornaliera per poter, essa soltanto, decretare un miglioramento o un peggioramento della situazione. «Non ha molto senso focalizzarsi sul numero di casi giornalieri», prosegue D’Amato che tuttavia avverte: «È chiaro che lo scenario potrebbe cambiare nella misura in cui, ad esempio, domani 10 mila persone si radunassero senza alcun tipo di protezione e mascherina ma se continuiamo come stiamo facendo, ovvero con l’attenzione all’uso dei dispositivi e con i richiami della terza dose, passeremo sicuramente un Natale sereno». Ieri pomeriggio tuttavia, mentre i romani, rispettavano la nuova ordinanza del sindaco Gualtieri sull’obbligo delle mascherine all’aperto, 300 “no vax” e “no Green pass” si sono nuovamente riuniti al Circo Massimo senza protezioni. Filmati e identificati dalla polizia «saranno multati», fa sapere la Questura. 


LO “SCUDO” 
Intanto i dati sulle vaccinazioni sono in aumento anche in vista di lunedì quando entrerà in vigore il “super” Green pass. «Abbiamo notato un aumento di somministrazioni non solo per la terza dose - conclude D’Amato - ma anche per le prime che nell’ultima settimana sono passate da 2 mila a 4 mila al giorno, in parte dipende quasi certamente dalle nuove disposizioni ma anche dalla presa di coscienza di molte persone che guardano a quanto sta accadendo intorno a noi». Lo scorso anno, il 4 dicembre, il Lazio registrava lo stesso numero di casi positivi ma con 2.466 ricoveri in meno. Segno che il vaccino rappresenta uno “scudo” valido al virus che benché continui ad infettare non trova poi terreno per diffondersi, considerati i positivi asintomatici. E per la quarta dose, di cui si inizia già a discutere, la Regione frena auspicando - come ha detto il direttore dello Spallanzani Francesco Vaia in un’intervista a Il Messaggero - a un richiamo annuale come avviene con il vaccino contro l’influenza.
 

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