Roma, rischia di annegare in mare a Maccarese, salvata dal bagnino 18enne

Roma, rischia di annegare in mare, salvata dal bagnino 18enne
Roma, rischia di annegare in mare, salvata dal bagnino 18enne
di Valentina Venturi
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Giovedì 19 Agosto 2021, 07:44 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 07:43

È solo grazie alla prontezza di un bagnino che si è evitato l'ennesimo dramma estivo. Ieri a Maccarese, nel tratto di spiaggia libera lungo via Praia a Mare, Michela di 46 anni è stata salvata grazie al tempestivo intervento del diciottenne Luca Donati, pallanuotista e guardaspiaggia di Baubeach. Erano le diedi del mattino quando la signora Michela entra in acqua, in un mare evidentemente troppo agitato. In poco tempo, ma senza rendersene conto, non riesce a tornare a riva e le correnti la trascinano verso Fregene.

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Il racconto -  «L'ho vista entrare in acqua dalla spiaggia libera racconta il bagnino Donati, che gioca a pallanuoto nella squadra Centumcellae di Civitavecchia ma non sono riuscito a spiegarle che la situazione era rischiosa. L'ho monitorata per un tratto dal bagnasciuga e ho notato che, dopo essere caduta dentro una buca, ha iniziato a chiedere aiuto, agitando le mani. A quel punto sono intervenuto: mi sono buttato in acqua con il rescue can e l'ho raggiunta. L'ho tranquillizzata e piano piano siamo ritornati a riva, anche grazie alla favorevole spinta delle onde; qui mi ha confidato che prima di un mese non rientrerà in acqua. La capisco, ma consiglio prudenza e prevenzione».
I precedenti - Quello di Maccarese è solo l'ultimo caso, finito bene, di drammi in acqua nel 2021. Ad oggi si contano nove morti sulle spiagge del litorale laziale, di cui otto solo ad agosto.

E può cambiare la spiaggia, che sia Maccarese, Focene, Ardea, Ladispoli, Civitavecchia o Ostia, ma non si modifica il drammatico risultato. Una delle ragioni sembra essere la carenza di bagnini, basti pensare che lungo i 24 chilometri di costa del comune di Fiumicino gli assistenti bagnanti sono previsti negli stabilimenti, nei chioschi e nei lidi attrezzati, ma per le spiagge libere come Coccia di Morto e Passo Scuro, la sorveglianza è gestita dai volontari che possono solo segnalare e chiamare i soccorsi. Di fatto dunque, se la spiaggia che si sceglie di frequentare è libera, i livelli di sicurezza si abbassano esponenzialmente.

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Un copione che si ripete fino a Ladispoli dove le 27 spiagge libere sono senza bagnini dall'estate del 2019. «Se c'è il mare grosso sottolinea Patrizia Daffinà, l'ideatrice della spiaggia per i cani dal 1998 è da sconsigliare la frequentazione delle spiagge senza servizio di salvataggio. La signora salvata dal nostro Luca, che oggi sostituiva l'altro bagnino Stefano De Martino nel suo giorno di riposo, è entrata in acqua nel tratto di spiaggia libera che ci divide dallo stabilimento Rambla: era fuori dal nostro specchio acqueo ma non c'erano altri bagnini. In poco tempo la corrente l'ha spostata ben oltre i nostri 100 metri ed è stata recuperata quasi all'altezza del Villaggio dei Pescatori. Sono 500 metri di distanza tra il nostro punto di concessione e l'ultimo di Fregene: la signora ha percorso 600 metri trasportata dalla corrente».


La questione - Senza trascurare la questione buche, che secondo Daffinà è un altro tema da non sottovalutare: «Qui abbiamo un mare che da un giorno all'altro cambia in modo radicale. Martedì sembrava una laguna per quanto era piatto e oggi (ieri, ndr.), improvvisamente, è pieno di onde, correnti e soprattutto buche. Tutto il litorale di Maccarese e Fregene è pieno di infossamenti provocati dall'erosione della sabbia: si entra camminando, ma basta un passo in più e ci si ritrova con l'acqua alta, senza toccare più il fondo. La signora Michela ci ha raccontato che nuota spesso, eppure si è ritrovata in difficoltà. Bisogna essere consapevoli e responsabili su come e quanto i nostri comportamenti possano influire sulla vita degli altri».

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