Roma, dietro la rissa a Villa Borghese una gang di piazza Bologna: obiettivo era rapinare ragazzini

Roma, dietro la rissa a Villa Borghese una gang di piazza Bologna: obiettivo era rapinare ragazzini
Roma, dietro la rissa a Villa Borghese una gang di piazza Bologna: obiettivo era rapinare ragazzini
di Alessia Marani
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Domenica 11 Aprile 2021, 22:33

Caccia alle comitive del Nomentano e piazza Bologna che hanno alimentato la maxi-rissa di sabato pomeriggio a Villa Borghese. Non solo ragazzi - e molte ragazze - di Roma Nord. Nel mirino degli investigatori ci sono i gruppi arrivati a dare loro manforte da Pietralata, Casalbruciato e dal litoral di Roma. In piazzale Flaminio, nei pressi della cancellata di viale Washington si erano dati appuntamento da giorni. Tutto era nato da una diretta Instagram in cui due giovanissimi si sono insultati: «Se vedemo sabato prossimo», «te sotterro», la risposta. Di qui il tam tam tra amici, tutti tra i 14 e i 19 anni, che ha radunato, in un sabato “arancione” in cui i centri commerciali sono chiusi e gli aperitivi banditi, tra la fermata della metro e il vialone quasi 150 persone. Un confronto tra due enormi gruppi rivali finito in zuffa, con tanto di una lama brandita, pugni che non hanno risparmiato nemmeno le ragazzine, e il fuggi fuggi generale all’arrivo delle volanti e degli agenti del reparto mobile della polizia. 

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CAUTELE E VENDETTA
«Niente foto, fermi con i video», il diktat durante le botte. «Lo gridavano alcuni ragazzi e dicevano a chi aveva tirato fuori il telefonino di cancellare le immagini, perché senno la polizia li avrebbe usati per identificarli», racconta una studentessa del liceo Giulio Cesare che sabato era in uno dei due schieramenti.

Ma qualcuno delle immagini le ha girate lo stesso. «Tutto sarà durato una mezz’ora buona - spiega - e già si vocifera di un nuovo appuntamento per la vendetta. Sicuramente sarà un altro sabato, magari non il prossimo ma quello dopo ancora». 

I FURTI
Intanto gli agenti del commissariato Trevi hanno denunciato per rissa una ragazza di 19 anni, di un paese del Viterbese, e un ventenne per resistenza a pubblico ufficiale. La ragazza ha precedenti per furti e rapina nei confronti di altri giovanissimi, anche minori, cellulari e profumi gli obiettivi. Qualche tempo fa venne sorpresa in azione nei pressi del bar Canova, sempre nella zona di piazza del Popolo. Un 17enne di origine vietnamita rimasto a terra e ferito al volto, sabato, l’ha indicata ai poliziotti come colei che l’ha picchiato. Ma altri testimoni raccontano una versione diversa: «È stata lei a difendersi dopo che è stata colpita, tanto che aveva il viso rigato dal sangue». C’è chi ricorda anche «un ragazzo scuro di carnagione che, nella discussione, all’improvviso ha estratto un coltello e l’ha puntato alla gola di un nostro amico di 14 anni appena che sembra ancora un bambino. È stata la scintilla. A un certo punto non ci abbiamo capito più niente, è stato un tutti contro tutti».

Ed ora è lui, il ragazzo “scuro” che cercano per il secondo round. Gli investigatori non escludono che dietro all’organizzazione delle risse via sia anche un secondo fine: sottrarre nella confusione portafogli e telefonini. Gli agenti stanno visionando le telecamere poste sul piazzale per risalire all’identità di tutti i partecipanti e raccogliendo testimonianze. Non è escluso che già in queste ore altri ragazzi vengano denunciati e su molte famiglie fioccheranno le sanzioni per il mancato uso delle mascherine e non rispetto delle norme anti-assembramento. Andrea Cecchini, del Reparto Mobile e sindacalista di “Italia celere” sollecita «la creazione di squadre anti-gang per contrastare con norme e strumenti idonei il fenomeno» visto che «ormai dobbiamo fare da psicologi, padri e assistenti sociali, ma la nostra funzione è ben altra».

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