Rifiuti, task force Ama per sgombrare le scuole di Roma: «Ma ancora non basta»

Rifiuti, task force Ama per sgombrare le scuole: «Ma ancora non basta»
Rifiuti, task force Ama per sgombrare le scuole: «Ma ancora non basta»
di Camilla Mozzetti
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Domenica 6 Gennaio 2019, 01:04
La nota ufficiale del Campidoglio arriva a pomeriggio di sabato inoltrato: «Scuole e ospedali hanno priorità nell’erogazione dei servizi, Ama ci informa che la maggior parte delle circa 3 mila scuole di Roma è stata monitorata già questa mattina (ieri ndr). Tutte le eventuali criticità sono oggetto di intervento urgente in modo da ripristinare il decoro».

Nella corsa contro il tempo, che vede l’amministrazione capitolina premere l’acceleratore per la pulizia delle strade, le denunce non diminuiscono affatto. E la clessidra scorre veloce: i rifiuti abbandonati e non raccolti non danno tregua e dopo la denuncia dell’Associazione nazionale presidi – con decine di foto a raccontare lo stato impietoso in cui versano le strade intorno agli istituti scolastici – la “task-force” messa in piedi in fretta e furia dal Comune sembra non bastare. Ieri sera molte delle arterie della Capitale, sommerse dai rifiuti in cui si affacciano anche gli ingressi degli istituti scolastici, non erano ancora state pulite.

Ci vorranno tempo, mezzi e uomini ma le scuole riaprono domani e l’emergenza non è affatto superata. Giornata tutt’altro che serena, quella di ieri, a palazzo Senatorio dove l’amministrazione – attaccata da più fronti – ha sciorinato i numeri sulla raccolta delle tonnellate di immondizia indifferenziata in queste festività natalizie (27.360) sottolineando l’aumento di 300 tonnellate in più tirate via delle strade rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Quasi a dire: «Non stiamo certo con le mani in mano». A rafforzare l’immagine dell’impegno, anche la nota ufficiale del Comune che raccontava la sindaca Virginia Raggi impegnata nella redazione finale di un “dossier” sulla municipalizzata dei rifiuti, sull’incendio all’impianto di trattamento meccanico-biologico di via Salaria distrutto da un incendio lo scorso 11 dicembre, sull’intero ciclo regionale dei rifiuti e sugli oltre 300 cassonetti incendiati nel 2018, di cui 70 soltanto a dicembre. Il “plico” sarà consegnato alla Procura (che ha già aperto un’inchiesta per il rogo del Tmb Salario e per l’assenteismo dei netturbini sotto le festività).

GLI INTERVENTI
Anche l’Ama, dal canto suo, ha fatto sapere di non perdere un secondo di tempo utile: «Il monitoraggio e la pulizia delle postazioni di raccolta – si leggeva in una nota – proseguirà senza soluzione di continuità anche nei prossimi giorni quando in città riprenderanno le attività didattiche dopo le vacanze di Natale». E tuttavia molti quartieri restano ancora sommersi dai rifiuti. Ieri tante altre sono state le segnalazioni di mancata raccolta in prossimità di asili nido, scuole elementari, medie e istituti superiori con le famiglie, i collegi di istituto e i rappresentanti di classe dalla parte dei presidi che hanno denunciato lo stato di abbandono e la pericolosità per la salute dei minori.

C’è chi è pronto, domani a tenere i figli a casa, chi intende passare alle vie legali, se la situazione non migliorerà effettivamente entro le prossime 48 ore, per presentare esposti mirati alle autorità competenti, perché oltre ai rifiuti o all’olezzo che colpisce al volto anche con il freddo c’è chi ha assistito (e ripreso) il via-vai dei topi dalle strade ai cortili degli istituti. Anche la Rete degli studenti medi (l’organismo che raggruppa e rappresenta soprattutto i liceali) è pronta a muoversi: «Vedremo domani com’è la situazione – spiega Giacomo Santarelli – e poi decideremo cosa fare, non escludiamo flash-mob o manifestazioni anche per i riscaldamenti poco funzionanti». Oggi saranno a lavoro – secondo quanto garantito dall’Ama – 1.200 dipendenti: «I presidi di pulizia verranno potenziati in 7 piazze storiche (Spagna, Navona, Pantheon, Trevi, Popolo/Corso, Venezia/Campidoglio, Colosseo) e in oltre 60 vie limitrofe del Centro monumentale. E previsto anche un “focus” specifico a piazza Navona che, all’Epifania, è meta di un nutrito afflusso di romani e turisti». Poi – se dovesse avanzare del tempo – ci sarebbe da ripulire la periferia: da Torrevecchia a Primavalle da Tor Bella Monaca al Casilino e al Collatino. 
 
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