Sui richiami Astrazeneca per gli under 60 nel Lazio è caos. Chi ha un appuntamento fissato per la seconda dose si trova indeciso se presentarsi o meno. Perché la doppia circolare del Ministero della Salute sul vaccino targato Oxford ha stravolto tutto. Di nuovo. Il ministro Roberto Speranza non ha dato alternative: solo farmaci a mRna, ovvero Pfizer oppure Moderna, per tutte le persone che hanno meno di 60 anni. E anche l'Aifa ha avallato questa scelta con una circolare diffusa il 14 giugno. Sono tuttavia ancora pochi gli studi sulla vaccinazione eterologa. Così il Lazio, che si è inizialmente allineato senza porre questioni sulle indicazioni del Cts, ha ora invertito la rotta.
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Il consenso informato per la seconda dose
La prima Regione in Italia a parlare di consenso informato per la seconda dose di Astrazeneca è stata l'Emilia Romagna.
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Cosa succede
Per chi oggi deve effettuare il richiamo Astrazeneca non c'è possibilità di scelta. Deve, per forza, accettare la seconda dose con Pfizer o Moderna: altrimenti è costretto a tornare a casa senza iniezione. «Non c'è ancora un documento per il consenso informato – fanno sapere dalla Pisana – aspettiamo indicazioni dal Ministero della Salute». Prende tempo, dunque, la Regione guidata da Nicola Zingaretti. E nel frattempo che non è sicuro se proseguire con il mix di vaccini può attendere. Si può infatti anche disdire il richiamo per poi prenotarlo più avanti e aspettare, dunque, che ci sia più chiarezza.