Pandemia, sos rientro dalle vacanze: «I nuovi positivi hanno una carica virale più alta». Lo studio

Variante Delta, Sos rientro dalle vacanze: «I nuovi positivi hanno una carica virale più alta». Lo studio
Variante Delta, Sos rientro dalle vacanze: «I nuovi positivi hanno una carica virale più alta». Lo studio
di Flaminia Savelli
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Giovedì 2 Settembre 2021, 09:48 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 10:37

«I nuovi positivi al Covid hanno una carica virale altissima, mai registrata prima». L'allarme arriva da Pier Luigi Bartoletti, il responsabile dell'Uscar, l'unità speciale della Regione Lazio. Le squadre sono impegnate in questi giorni nei test per chi rientra dalle vacanze. Ma se il numero dei contagi è ancora contenuto come confermano gli ultimi bollettini regionali, questa volta a preoccupare è la carica virale che stanno registrando. Perché più alta è la carica virale misurata in un tampone, più il soggetto può diffondere in modo efficiente il virus. «Vale per tutti i virus, più uno produce virus più è contagioso - spiega Bartoletti - e in questo caso ancora non riusciamo a capire quale sia la causa. Ma i nuovi contagiati che stanno rientrando dalle vacanze, hanno valori superiori oltre il 30% e non siamo ancora in grado di capire come questo si tradurrà da un punto di vista clinico».
I CASI DI RITORNO
Un elemento, quello della carica virale, da non sottovalutare in una fase così delicata della pandemia. Infatti i positivi con la carica virale sopra la media potrebbero diventare dei super diffusori del virus e scatenare una nuova ondata.

«Si tratta di pazienti molto giovani- precisa il responsabile Uscar - di ritorno dalle vacanze.

O di cinquantenni che non si sono ancora vaccinati. Ci chiamano perché accusano i primi sintomi come febbre e mal di gola, ma non siamo in grado al momento di sapere quanto abbiano fatto circolare il virus e quanto appunto, la carica infettiva così alta, possa aver influito».

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Tante incognite dunque, con i medici impegnati nelle indagini di tracciamento per scongiurare il peggio, cioè una veloce impennata nella curva. «Le condizioni di salute dei pazienti sono stabili - conclude Bartoletti- noi stiamo monitorando con attenzione ogni variazione e possibile evoluzione della malattia. Sappiamo che valori più alti, non si traducono sempre in sintomi più gravi del Covid. Ma stiamo anche cercando di capire la causa di questa carica virale tanto elevata».

 


LO STUDIO
Secondo il rapporto, la prima flessione si era registrata la settimana successiva a Ferragosto. Anche in quel caso, a far salire la curva del contagio, erano stati i primi vacanzieri rientrati nella Capitale. Con un primo dato rilevante: l'80 % dei positivi appena rientrati dalle vacanze, ha trascorso le ferie in Italia e non all'estero. Un trend che, per ora, smentisce gli allarmismi e i timori delle scorse settimane, soprattutto dopo il boom di positivi in Spagna, in Portogallo e in Gran Bretagna.

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I dati erano arrivati dal Sisp, il servizio di igiene e sanità pubblica, la struttura che si occupa delle politiche di Prevenzione nelle Asl. Tra il 21 e il 27 agosto hanno registrato i primi cluster: i 160 pellegrini rientrati dal Veneto, tutti positivi e ricoverati nella struttura di Casal Palocco. A cui si sono sommati i 34 ragazzi che dal Lazio alla Lombardia hanno soggiornato in un campeggio sul Gargano. Anche in quel caso, così come per i nuovi contagiati, si tratta di ragazzi e cinquantenni che si sono contagiati nei villaggi o nei resort di Puglia, Sicilia o Sardegna, sulle spiagge della Toscana.

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