Pillola anti Covid anche in farmacia nel Lazio: l'Aifa dice sì a Paxlovid

Il farmaco sarà disponibile gratis dalla prossima settimana

Pillola anti Covid anche in farmacia nel Lazio: l'Aifa dice sì a Paxlovid
Pillola anti Covid anche in farmacia nel Lazio: l'Aifa dice sì a Paxlovid
di Camilla Mozzetti
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Sabato 16 Aprile 2022, 00:16 - Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 11:09

A fine gennaio il Lazio era stata la prima Regione a somministrare i farmaci antivirali contro il Covid attraverso i 20 centri Aifa localizzati in altrettanti ospedali. Da allora, ben 30mila pazienti sono stati curati con le “pillole” contro il Sars-Cov-2 che ora, dopo il via libera alle prescrizioni da parte dei medici di famiglia, arrivano anche in farmacia. Ed anche in questo caso la Regione è la prima in Italia ad avviare la “rivoluzione”. Sicure, con effetti certi sulla guarigione, le compresse da assumere per via orale contro il virus arriveranno «già dalla prossima settimana - spiega l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato - nelle disponibilità delle farmacie» per poter essere dunque prese dai pazienti, dietro ricetta del medico di base. Le forniture non mancano affatto «partiamo con 5mila confezioni disponibili», aggiunge l’assessore. 


La prima ad essere stata autorizzata nel circuito tradizionale dei farmaci è la pillola “Paxlovid” che contiene due principi attivi, il “nirmatrelvir” e il “ritonavir”.

Il primo riduce la capacità del Sars-Cov-2 di replicarsi nell’organismo, mentre il secondo (già da tempo utilizzato nel trattamento dell’Hiv) «non ha attività antivirale ma funziona da booster farmacologico prolungando l’azione di nirmatrelvir», si legge nella scheda Aifa.

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IL PROTOCOLLO


L’AssoFarm, l’associazione delle farmacie comunali, così come la FederFarma hanno già sottoscritto il protocollo operativo con Aifa e ministero della Salute che al momento resterà in vigore fino al prossimo 31 dicembre. Le farmacie non beneficeranno di alcun introito perché il farmaco, di fatto, è gratuito per l’utenza. Dunque da dopo Pasqua la “pillola” contro il Covid per i pazienti che sono risultati positivi e che necessitano di cure mirate «potranno recarsi - conclude l’assessore alla Sanità - direttamente in farmacia senza andare più in ospedale».

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LA TEMPESTIVITÀ


Il sistema agevolerà di molto le cure e, sulla base degli esiti già registrati, le guarigioni purché le prescrizioni, accertata l’infezione, avvengano poi in tempi celeri. L’assunzione del farmaco oggi è indicata per «gli adulti che non necessitano di ossigenoterapia supplementare - si legge nella nota informativa - e che sono ad elevato rischio di progressione a Covid-19 severa». Per quanto riguarda invece il dosaggio, quello raccomandato è «di 300 mg (due compresse da 250 mg) con 100 mg di “ritonavir” (una compressa da 100 mg) assunti insieme per via orale ogni 12 ore per cinque giorni». La principale raccomandazione riguarda la tempistica: “Paxlovid” deve essere assunto entro cinque giorni dall’insorgenza dei primi sintomi e il trattamento non deve essere interrotto anche nel caso in cui il paziente dovesse poi essere ricoverato per una serie di complicanze derivanti in primis dalla sua pregressa condizione. Sulla base delle reazioni avverse gli studi hanno dimostrato che la pillola contro il Covid non produce problemi alcuni, può dare cefalea (nell’1,4% dei casi) o vomito (1,1%).

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