Acilia, il parroco Vincenzo Moccia sequestrato in chiesa: «Una notte di terrore»

Acilia, il parroco Vincenzo Moccia sequestrato in chiesa: «Una notte di terrore»
Acilia, il parroco Vincenzo Moccia sequestrato in chiesa: «Una notte di terrore»
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Sabato 15 Maggio 2021, 00:22 - Ultimo aggiornamento: 01:36

Don Vincenzo Moccia, 46 anni, non dimenticherà la notte da incubo vissuta nella chiesa Santa Maria Del Ponte e San Giuseppe a Centro Giano, in via Albi, vicino Acilia, nel quadrante sud di Roma. Intorno alle 4.30 tre persone, forse anche di più, sono entrate da una finestra nel suo alloggio e lo hanno sorpreso nel sonno minacciandolo con un cacciavite. Al parroco hanno rubato poco meno di quattromila euro in contanti, la cifra è ancora da quantificare, e alcuni soprammobili. Poi gli hanno legato mani e piedi con delle fascette. E lo hanno imbavagliato.

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È stato lo stesso parroco a dare l’allarme quando è riuscito a liberarsi verso le 5.

Poco dopo sono arrivati  i carabinieri della stazione di Vitinia e della compagnia di Ostia che ora indagano sulla vicenda. Il parroco, sotto choc, non ricordava con precisione il numero dei rapinatori ma ha detto che parlavano italiano, portavano un passamontagna e «volevano soldi». Sono entrati da una finestra al secondo piano e si sono fatti valere brandendo un cacciavite. Il colpo è stato veloce, segno che si tratta di esperti malviventi. I ladri non hanno rubato oggetti sacri ma altri di proprietà del sacerdote minacciandolo e approfittando del suo stato di sconcerto. 


Le indagini da parte dei carabinieri della compagnia di Ostia procedono. Gli investigatori stanno cercando di appurare se il sacerdote, derubato nella sua casa, fosse stato preso di mira e qualcuno avesse studiato le sue abitudini. Oppure se a compiere la rapina possano esser stati degli abituali frequentatori della chiesa che erano a conoscenza dell’ingente quantitativo di denaro presente nella stanza di don Vincenzo. Il quartiere si è stretto intorno a don Vincenzo.

«Da qualche tempo e specialmente di notte, sono riprese queste incursioni, con i malviventi a volte sorpresi e messi in fuga, ma in più di un caso hanno svaligiato le abitazioni. - sottolinea il comitato di quartiere Centro Giano - Sporte regolari denunce, gli abitanti chiedono più presenza delle forze dell’ordine è più protezione. Da anni vogliamo l’installazione di telecamere in punti cruciali di ingresso e uscita dal quartiere, sull’Ostiense. Siamo vicini a don Vincenzo».


I PRECEDENTI 
Non è la prima volta che avvengono blitz e furti di varia entità nelle chiese di Acilia. Nel 2019 a Dragoncello, venne trafugata la pisside all’interno della chiesa dei Santi Cirillo e Metodio: i carabinieri della Stazione di Acilia riuscirono a individuare i responsabili dell’atto, una coppia del luogo. “Chiesa chiusa per furto” affisse un cartello il parroco, nel 2017, sempre ad Acilia, sul cancello di San Leonardo da Porto Maurizio, scenario di razzie da parte dei ladri. Mobilia rotta, cassette delle offerte saccheggiati e danni ingenti alle strutture.

Tornando al 2021, tra il 2 e il 3 marzo scorsi, nella parrocchia Santa Beretta Molla ad Acilia sono entrati di notte e hanno rubato 200 litri d’olio, centinaia di pacchi di biscotti, forme di formaggio, prodotti per neonati di marca e bevande. Erano destinati a 400 famiglie fragili tra quelle segnalate dalla Caritas e le altre del progetto Mamma. Non c’è pace per le chiese di Acilia. 

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