Omicron troppi casi, tracciamento in tilt. I medici: «Con questa diffusione impossibile risalire ai contatti»

Roma, test fai-da-te venduti anche dal tabaccaio: spesso chi è positivo non lo segnala alla Asl

Omicron troppi casi, tracciamento in tilt. I medici: «Con questa diffusione impossibile risalire ai contatti»
Omicron troppi casi, tracciamento in tilt. I medici: «Con questa diffusione impossibile risalire ai contatti»
di Camilla Mozzetti
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Domenica 16 Gennaio 2022, 13:01

Tracciare i contatti dei positivi per risalire la catena dei contagi e cercare di frenare la pandemia con gli isolamenti domiciliari. Il meccanismo andava bene un tempo ma ora la ricostruzione di quella che può definirsi la scala piramidale dei contatti è andata in tilt vista la crescita dei nuovi casi. Il problema lo evidenziano i medici del territorio, i camici bianchi che operano negli ambulatori e che, al fianco dei drive-in e delle farmacie prese d'assalto, compiono i test sui pazienti per stabilire se hanno contratto o meno il Sars-Cov-2.

Contagi, tracciamento in tilt

 

E al netto dei positivi che vengono trovati e che sono tanti, provvedere poi al tracciamento è diventato impossibile.
I NUMERI
Dallo scorso 24 dicembre fino a ieri, dunque nelle ultime tre settimane, ogni medico di famiglia (più di 2 mila quelli che in tutta la Regione fanno i tamponi a studio) ha scoperto in media 120 positivi.

Ma i mutuati che ogni medico ha non sono solo potenziali pazienti positivi al virus. C'è anche il diabetico o l'iperteso e in sostanza tutti mutuati che hanno bisogno di assistenza extra covid.

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«Pensare in questo frangente e con questi numeri - spiega Alberto Chiriatti, vicesegretario regionale della Fimmg, la Federazione italiana medici di medicina generale - di poter dar seguito al tracciamento e occuparsi anche dei mutuati extra covid è difficile se non impossibile». Non è un discorso di scarsa volontà ma di tempo materiale che serve eppure manca per garantire il tracciamento collettivo da una parte e l'assistenza dall'altra. Anche perché poi pur provando a tracciare è sempre molto complicato: i positivi non ricordano tutti i contatti che hanno avuto, non sanno chi è entrato in contatto con loro se è vaccinato e a che stadio, a volte omettono incontri e nomi.

 

Ma non è solo per questo che il tracciamento come metodo di analisi è entrato nel caos. Da giorni ad esempio i tamponi fai-da-te hanno fatto la loro comparsa nelle farmacie. Si possono acquistare in media al costo di 5,90 euro. Alfredo Procaccini, vicepresidente Federfarma spiega: «Sono test autorizzati dal ministero della Salute ma avevano sempre evitato di metterli in commercio perché la validità del tampone è data molto da come viene eseguito e non tutti riescono da soli a seguire correttamente la procedura».

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MAGLIE LARGHE
Solo che nelle ultime settimane considerato proprio l'aumento mastodontico delle richieste «siamo stati costretti a proporli - prosegue Procaccini - ma il tracciamento salta». Il motivo? «La persona che acquista il fai-da-te se esce positiva dovrebbe immediatamente avvisare il proprio medico di famiglia o la farmacia dove ha acquistato il test - conclude il vicepresidente di Federfarma - per fare in modo che la sua positività venga registrata nel sistema regionale, purtroppo però non sempre accade o, almeno, non c'è puntuale contezza degli esiti dei tamponi svolti a casa». Dunque ecco il paradosso: all'aumento dei sistemi di analisi, che possono essere svolti anche a casa, non segue automaticamente una precisa registrazione dei casi, pure di quelli negativi.

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I tamponi fai-da-te poi oltre che nelle farmacie stanno facendo la loro comparsa pure nei bar-tabaccherie che vendono già, ad esempio, le mascherine (chiurgiche o Ffp). In un'attività di Roma nord ad esempio in bella vista c'è la scatola del tampone fai-da-te, costo? Appena 6.90 euro «Vuole acquistarlo?», domanda la dipendente del bar-tabaccheria ma la signora di fronte alla cassa, pur con un po' d'esitazione alla fine risponde: «No grazie, prendo solo un caffè schiumato».
 

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